Seregno

Gira il mondo per un messaggio: «Nessun ostacolo è insuperabile»

Federico Villa, costretto su una sedia a rotelle, è stato atleta di handbike e ora si dedica al «rolling» .

Gira il mondo per un messaggio: «Nessun ostacolo è insuperabile»
Pubblicato:

Il coraggio di affrontare qualsiasi problema e di superare i propri limiti. Tutto è possibile, nonostante gli ostacoli. E’ il messaggio che trasmette con grande passione Federico Villa - classe 1986, nato a New York da genitori italiani - specializzato in «rolling», viaggi in solitaria sulla sedia a rotelle. Da quando aveva 14 anni è affetto da atassia di Friedreich, una rara malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso, ancora senza cura.

Gira il mondo per un messaggio: «Nessun ostacolo è insuperabile»

«Sono cittadino americano, ma mio papà è seregnese di origine, mio nonno Luigi è stato anche sindaco e mia mamma è di famiglia veneta: insomma un bel mix - racconta Villa - Una volta tornati dagli Stati Uniti, quando avevo cinque anni, abbiamo vissuto a Carate e Monza. Ora vivo a Seregno con la mia compagna e mia figlia di due anni, Elisabetta. Essere papà è difficile da descrivere m è la più grande soddisfazione e il mio successo più grande».

Grazie al fratello Alessandro, Federico è diventato un atleta di handbike,  paraciclismo, in nazionale. Insieme dal 2006 guidano l’associazione sportiva dilettantistica per disabili «Piccoli diavoli 3 ruote».

La passione per l'handbike

«Organizziamo gare a livello nazionale di paraciclismo. A proposito, la prossima è il 13 marzo a Carate Brianza, poi il 2 giugno andremo in autodromo a Monza. Organizziamo anche eventi e incontri nelle scuole e nelle aziende».
Dopo aver abbandonato la carriera sportiva, Villa ha iniziato i «rolling», viaggi improvvisati nel 2012: «Nel 2019 è stata la volta della Colombia, il quinto lungo viaggio che ho intrapreso per parlare di disabilità ma in modo nuovo, lontano dai soliti preconcetti e stereotipi. Prima sono stato in Canada, Colombia, Cuba, Vietnam, Argentina e vorrei andare in Messico».
Ogni viaggio ha un tema diverso, ma un unico obiettivo: l’invito a superare i propri limiti. «Non voglio lasciare un messaggio vero e proprio, mi limito a mostrare quello che riesco a fare. Sta a ognuno cogliere gli spunti e trovare il coraggio per affrontare i propri problemi, come il lavoro, l’amore, la salute o la malattia».

Il concetto del rolling dimostra proprio che tutto è possibile, nonostante le difficoltà: «In viaggio ho incontrato alcune persone, normodotate e disabili: storie di resilienza che offrono un buon punto di partenza per relativizzare il concetto di situazione problematica».

Le avventure e disavventure di ogni viaggio sono raccontate sui suoi social. Sabato sera della scorsa settimana, in sala Gandini è stata inaugurata la sua mostra, dal titolo «Rolling Colombia - Storie di resilienza e di successo», con fotografie e interviste realizzate durante il viaggio. È visitabile tutti giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, domenica 27 febbraio (ultimo giorno) con orario continuato dalle 10 alle 17

Seguici sui nostri canali
Necrologie