A Besana

Giro di vite contro i morosi: non paghi? Niente scuolabus

In caso di debiti non saldati, gli studenti non potranno salire a bordo dei pullman

Giro di vite contro i morosi: non paghi? Niente scuolabus
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Non hai pagato? Niente scuolabus. E’ quello che succederà a partire da settembre, con l’inizio del nuovo anno dietro ai banchi a Besana in Brianza.

Niente scuolabus per i morosi

Le famiglie che hanno rette arretrate non pagate non potranno completare l’iscrizione dei propri figli al servizio di trasporto scolastico organizzato dal Comune di Besana per gli studenti del Comprensivo «Giovanni XXIII». Quattrocento circa quelli che ne usufruiscono ogni anno.

Abbiamo previsto una sorta di pre-iscrizione, aperta a tutti - ha spiegato Ermo Gallenda, assessore ai Trasporti e vice sindaco - Una volta raccolte le domande di adesione, con gli uffici valuteremo caso per caso. Se saranno rilevati debiti pregressi legati all’utilizzo del pullman, invieremo ai morosi un avviso, dando la possibilità di saldare quanto dovuto entro la fine di agosto.

Costa 400 mila euro all'anno

Se l’insolvenza persisterà nonostante i richiami, allora scatterà il divieto di salire a bordo dei mezzi a settembre. Come già succede in altri Comuni del territorio, a Giussano ad esempio dove lo «stop» riguarda anche mensa, pre e post scuola.

Lo scuolabus non è un servizio dovuto, in quanto non rientra nel tempo scuola, come invece la mensa. Per questo non possiamo più accettare che non venga pagato dalle famiglie, ha proseguito il vice sindaco di Besana.

I costi annuali del trasporto scolastico - oggi affidato ad «Autoservizi Cattaneo» - ammontano a circa 400 mila euro, 90 mila dei quali coperti dalla Regione; 200 mila, invece, gli euro a carico del Comune.

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