Gli imbrattano il portone, ma il Comune gli nega il progetto anti-vandali
L'assurda situazione di un condominio di Monza che aveva ingaggiato uno street artist per risolvere il problema

Per sette volte i vandali gli hanno imbrattato il portone di ingresso del condominio e per sei volte i residenti lo hanno ritinteggiato del colore originario, per poi vederselo molto presto di nuovo rovinato con le scritte a bomboletta dei writers. Ma quando avrebbero attuato un progetto anti vandali, il Comune di Monza glielo ha negato.
Portone imbrattato dai vandali
All’idea di spendere ancora 1.500 euro per sistemare un portone che sarebbe stato subito ridanneggiato, due coniugi monzesi hanno avuto un’idea: serviva un progetto anti-vandalo.
«Eravamo disposti a nostre spese a donare al condominio un portone completamente diverso, con un murale d’artista che lo rendesse talmente bello e particolare da non essere più preso di mira», hanno spiegato marito e moglie, lei 63 e lui 67 anni.
L’idea è venuta perché proprio nella stessa via in cui abitano, il vicolo de Gradi, lo street artist monzese di fama Umberto Voci, in arte Joe Palla, aveva realizzato il bellissimo murale a parete «Il Punt de la Mariota», che è riuscito nell’intento di «salvare» un condominio anch’esso più volte preso di mira dei writers. «Effettivamente - conferma l’artista - Quando si realizzano murale urbani che sono forme d’arte, è più difficile che i “bombolettari” li rovinino e quindi il bello diventa la ricetta contro il vandalismo».
L’idea c’era, l’artista pure e in tempi brevi è arrivato anche il progetto. Quello che mancava era solo il via libera del Comune.
Il no del Comune di Monza sul portone
Da monzesi doc («Abitiamo in centro da 33 anni», spiegano) i due coniugi volevano però fare le cose per bene, presentando tutti i permessi in Comune per ottenere l’autorizzazione necessaria per far iniziare a lavorare l’artista sul portone.
Insomma, poco importava che i vandali a loro non avevano certo chiesto il permesso di imbrattare, loro volevano essere inappuntabili, ma non avevano fatto il conto con l’italica burocrazia. E alla fine il paradosso di questa vicenda è che a voler fare le cose per bene, il condominio è rimasto beffato.
«Siamo rimasti molto delusi, abbiamo presentato al Comune un disegno bellissimo e la risposta della Commissione paesaggio è stata che non era conforme al contesto storico perché realizzato su un portone», hanno spiegato i due monzesi. Che non si sono rassegnati al diniego e hanno interpellato anche l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti. «L’assessore è stato molto gentile, ha chiesto la motivazione del diniego e si è impegnato a rivedere la norma nel nuovo regolamento edilizio, ma al momento noi non possiamo realizzare il progetto. E la cosa assurda è che il Comune ci ha intimato di ritinteggiare il portone del colore originario».
E ad aggiungere danno alla beffa è che l’opera d’artista costava meno che tinteggiare il portone di grigio. «Insomma, alla fine con questa scelta del Comune la si dà vinta ai writer che non hanno certo chiesto il permesso per riempirci il portone di scritte. Ci aspettavamo che la Commissione Paesaggio potesse chiederci di rivedere i colori o il disegno, ma ci è dispiaciuto che sia arrivato un secco no, senza possibilità di dialogo». E nel frattempo i writers se la ridono...
Non buttate altri soldi, lasciatelo imbrattato, il comune sarà felice, tanto ormai è uno schifo ovunque.