Monza

Gli striscioni anti-svincolo tappezzano i quartieri

Cresce la protesta a San Rocco e Sant'Alessandro alla vigilia del Consiglio comunale dedicato alla maxi infrastruttura

Gli striscioni anti-svincolo tappezzano i quartieri
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Spuntano uno dopo l’altro e piano piano stanno tappezzando i quartieri. Non si arresta la protesta dei residenti di San Rocco e Sant’Alessandro, a Monza, riunitisi nel Comitato vie Gentili, Talete e Aristotele contro il tunnel previsto nel progetto del maxi svincolo della A52.

Striscioni anti svincolo 1
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Striscioni anti svincolo 2
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Striscioni anti svincolo 3
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Striscioni anti svincolo 4
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Striscioni anti svincolo 5
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Striscioni anti svincolo 6
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Striscioni e cartelli che ribadiscono la contrarietà a un’infrastruttura pensata per far risparmiare agli automobilisti diretti ai siti olimpici una manciata di minuti e che nei fatti non sarà mai pronta per tale appuntamento, visto che l’iter è ancora in alto mare. «Lontani dalle nostre case», si legge su uno degli striscioni. «Non vogliamo morire», recita un altro. Il tutto alla vigilia del Consiglio comunale ad hoc che di terrà lunedì, il 15 aprile 2024, e durante il quale è previsto l'interventi di tecnici di Serravalle.

Il progetto contestatissimo

Il tunnel unidirezionale che collegherà l’uscita della A4 di Monza Sant’Alessandro alla A52, è l’opera più imponente che si inserisce nel vasto progetto (di Serravalle e finanziato da Regione Lombardia) di potenziamento delle infrastrutture pensato per le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026, ma che difficilmente sarà pronto entro tale appuntamento. Tunnel che correrà parallelo a quello già esistente lungo la Nord, al quale - come da progetto - andrà a congiungersi dopo un tratto in trincea. Ed è questa una delle problematiche principali. Il tunnel, infatti, non solo passerà proprio accanto alla scuola media Pertini, alla palestra di sua competenza e al campo sportivo, ma lo farà in trincea, ovvero all’aperto. Proprio all’altezza dell’istituto scolastico, infatti, il progetto prevede che la galleria «si apra». La domanda sorge spontanea. Cosa respireranno i bambini?

 

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