Il gesto

Guarisce dal tumore e dona i capelli ai malati

Il bellissimo gesto della coprenese Sara Nalio, che ha spedito la sua chioma a un’associazione

Guarisce dal tumore e dona i capelli ai malati

E’ uscita dalla parrucchiera con trenta centimetri di capelli in meno, ma tanta gioia in più nel cuore, sapendo che con il suo gesto potrà far tornare il sorriso ai malati oncologici, che per via delle cure hanno perso la loro chioma.

Guarisce dal tumore e dona i capelli ai malati

E Sara Nalio, 47enne analista programmatore di Copreno, lo sa bene, perché lei stessa ha dovuto combattere contro il tumore sottoponendosi anche a diversi cicli di chemioterapia.

Una volta guarita, ha deciso di farsi crescere la chioma per poi donarla all’associazione «Un angelo per capello», che realizza parrucche per le persone malate.

«Non penso di aver fatto nulla di speciale – ci confida con semplicità – Sono affetta dalla sindrome di Li-Fraumeni, una malattia ereditaria molto rara da predisposizione ai tumori, e ho dovuto combattere quattro volte. Ammetto che quando avevo perso i capelli a causa delle chemio a me non interessava più di tanto, perché pensavo che ci fossero cose più importanti di quella. Ma comprendo che per molte donne rappresenti un trauma, uno shock, dover rinunciare a uno dei simboli della femminilità, anche perché l’espressione e il viso cambiano molto. E poi può essere fastidioso sentirsi addosso gli sguardi della gente».

La scomparsa del figlio

A farle vivere con più leggerezza la caduta dei capelli c’era anche la vicinanza del figlio Alessio Guberti, che per un periodo ha condiviso con la mamma il dramma della malattia. Purtroppo il piccolo, che da diverso tempo aveva un tumore al cervello, non ce l’ha fatta e nel 2019, a soli sette anni, è diventato un angioletto. Ma dal Cielo ha continuato a vegliare su Sara, che il 10 marzo 2020, in pieno periodo Covid-19, in ospedale ha «suonato la campana» che sancisce la guarigione dal cancro.

«Mio figlio mi ha sempre dato una forza incredibile e quando entrambi eravamo pelati ci prendevamo in giro a vicenda, cercando di sdrammatizzare una situazione davvero difficile – prosegue – In questi casi penso che l’ironia, che non è superficialità, sia fondamentale».

Quando per la prima volta Alessio aveva visto la mamma senza capelli le aveva detto:

«Sei bella anche così», un complimento dolcissimo che in quel momento particolare aveva ancora più valore. «Per me contava solo guarire, poi i capelli sarebbero ricresciuti – continua la coprenese – E infatti quando l’incubo è finito li ho fatti diventare lunghi come mai avevo fatto in via mia».

Una volta raggiunta la lunghezza richiesta per poterli donare, è andata dalla parrucchiera, che li ha raccolti in una treccia lunga circa 30 centimetri, per poi dare un taglio netto.

«Me li ha imbustati e successivamente ho provveduto a spedirli all’associazione – conclude – Sono contenta se raccontare la mia storia può servire a sensibilizzare le persone e a far sapere che c’è la possibilità di fare questo gesto di solidarietà. Ma soprattutto spero che chi sta lottando contro la malattia tragga coraggio dal sapere che non solo dal tumore si può guarire, ma poi si possono anche donare i capelli, regalando un po’ di speranza a chi sta attraversando un momento buio».