Desio

Ha riscritto a mano la «sua» Divina Commedia: 7400 ore di prezioso lavoro

Un’opera immensa durante il lockdown, riprodotte anche le illustrazioni. Paolo Mariani: «Per me è stata una grande soddisfazione»

Ha riscritto a mano la «sua» Divina Commedia: 7400 ore di prezioso lavoro
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Paolo Mariani, 68 anni, pensionato, ha portato a termine la trascrizione a mano, con illustrazioni, della Divina Commedia. Un lavoro che ha richiesto oltre 7.400 ore in un arco di quattro anni, dal 2019 al 2023.

Ha riscritto a mano la «sua» Divina Commedia: 7400 ore di prezioso lavoro

«Mi è sempre piaciuta la Divina Commedia. Da piccolo, nel 1963, i miei genitori acquistarono un’edizione illustrata della Fabbri Editore, e io passavo ore a guardare le figure», ha raccontato Mariani. Una passione nata tra le pagine e i disegni, e rinforzata grazie anche al fratello maggiore, che studiava al liceo classico e lo coinvolgeva nella lettura dei versi danteschi.

Negli anni '80, il destino ha poi voluto che Paolo Mariani entrasse nel mondo dell’editoria, diventando direttore commerciale proprio della Fabbri Editori. Un percorso che ha alimentato l'amore per i libri, ma la scintilla per questa impresa si è riaccesa durante il periodo del Covid, quando ha deciso di dedicarsi a un progetto a lungo rimandato.

«Avevo ereditato un grosso volume rilegato in pelle, con le pagine bianche. Era lì da tempo, e durante il lockdown mi è venuto in mente di riempirlo con la Divina Commedia». Non era la prima volta che tentava: anni prima aveva iniziato con pennino e calamaio, ma l’inchiostro non aveva collaborato. «Era venuto fuori un pasticcio, quindi avevo strappato le pagine», ricorda sorridendo. Questa volta, invece, ha scelto la penna e i pastelli per disegnare e scrivere i versi del sommo poeta.

L'importanza della lentezza e della cura

La versione di Paolo Mariani della Divina Commedia è arricchita da ben tre illustrazioni per ogni canto, realizzate con matita e pastelli colorati. La scrittura manuale e il disegno sono diventati un processo quasi meditativo, un'esperienza che ha fatto riscoprire a Mariani l'importanza della lentezza e della cura. L’opera finita è un volume di 356 pagine. «Alla fine del testo mi avanzavano delle pagine, e così ho deciso di aggiungere schemi riassuntivi, raffigurazioni e persino una sezione sulla vita di Dante», prosegue Mariani.

Ma che destino avrà quest'opera? Mariani ha le idee chiare: «Vorrei che rimanesse a Desio, la mia città. Mi piacerebbe esporla in una mostra, in biblioteca, magari per le scuole, vedremo». L’affetto che lo lega al suo lavoro è evidente, un’opera d'arte che è il frutto di dedizione e passione. «Per me è stata una grande soddisfazione portarla a termine, anche se una volta finito ho provato un senso di vuoto. Ora sto pensando di trascrivere i Vangeli, sempre su un altro grosso volume che ho già pronto».

Il mondo di Paolo Mariani, però, non si ferma alla Divina Commedia. Oltre a questa impresa straordinaria, coltiva altre passioni che riempiono le sue giornate: «Aggiusto orologi a pendolo, dipingo, e mi dedico a tanti piccoli lavori artigianali», specifica.
La sua curiosità e la voglia di mettersi sempre alla prova lo spingono a non fermarsi mai. La scrittura della Divina Commedia è stata, per Mariani, «un modo per riscoprire Dante e il suo messaggio universale, ma anche un atto di grande amore verso l’arte e la manualità».

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