Monza

Due fratelli donano un quadro ai Musei Civici

I fratelli Giorgio Aldo e Milena Camparada hanno voluto sottolineare il loro grande amore per la città e per l’arte.

Due fratelli donano un quadro ai Musei Civici
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Una donna vestita di bianco e mollemente adagiata in una poltrona rivestita da una stoffa gialla. Sorride, e fra le mani ha un mazzolino di violette. Questo il soggetto del dipinto a olio «Réverie. Ritratto di donna con violetta» del pittore monzese che dalla scorsa settimana è entrato a far parte della collezione dei Musei civici grazie alla donazione dei fratelli Giorgio Aldo e Milena Camparada, nipoti di Aldo Resnati, noto imprenditore e proprietario delle storiche tessiture che fino agli anni ‘60 del secolo scorso si aprivano a ridosso di piazza Castello, nonché grande collezionista d’arte.

Hanno donato un quadro ai Musei Civici

Una donazione, quella voluta dai fratelli Camparada, frutto del grande amore che la loro famiglia ha sempre avuto per la città.
«Abitavamo tutti in una grande casa tra via Lecco e via Ardigò e anche tutti i miei cugini sono cresciuti in quella casa - ha raccontato Giorgio Aldo - Per arrivare a casa dei nonni mi bastava attraversare il giardino interno, ed è lì che ho visto per la prima volta il quadro. Poi il nonno l’ha regalato a mia mia mamma Mara. E ricordo che quando la nonna veniva a trovarci non c’era volta nella quale non sottolineasse come quella signora con il mazzo di violette fra le mani riuscisse a infonderle una sensazione di pace. Sia i miei nonni che i miei genitori hanno sempre amato Monza. Per questo a me e a mia sorella donare quell’opera ai Musei Civici è sembrata la cosa più giusta da fare».

Grande estimatore d’arte e amico dei più importanti collezionisti, nella sua casa l’imprenditore Resnati vantava parecchie opere di maestri lombardi, da Pompeo Mariani al Mosè Bianchi, fino appunto allo stesso Spreafico e ad Anselmo Bucci. Con la sorella di quest’ultimo, insieme alla moglie Milena, Resnati aveva pure intrattenuto un rapporto epistolare (il carteggio è stato scoperto qualche anno fa proprio da Camparada o e dalla sorella).

E' stato anche esposto in Villa Reale

Proprio il dipinto di Spreafico, che oggi ha un valore stimato di 35mila euro, nel 1989 è stato esposto in Villa Reale in occasione della mostra dedicata dal Comune a Spreafico. Nove mesi fa abbiamo inoltrato la prima richiesta di donazione al museo di via Teodolinda - ha aggiunto ancora Camparada - E dalla scorsa settimana il quadro è entrato ufficialmente nella loro collezione». Dopo essere stato sottoposto all’analisi dei restauratori per valutarne l’eventuale pulizia e la sistemazione della cornice, così come chiarito dalla responsabile dei Musei Civici Sarah Mongelli, il dipinto è ora al centro di una riflessione circa la sua collocazione e una sua migliore valorizzazione.
«Siamo orgogliosi che l’opera possa essere finalmente apprezzata da tutta la città - ha concluso Camparada - Non poteva esserci luogo più adatto. E certamente anche i nostri nonni e i nostri genitori avrebbero apprezzato la nostra scelta».

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