Concorezzo

"Ho visto la morte in faccia, sono miracolato e fortunato nel poter raccontare quanto mi è accaduto"

Il 57enne Luca Frigerio, titolare del fornaio di via San Rainaldo, è ritornato dietro al bancone dopo oltre 2 mesi

"Ho visto la morte in faccia, sono miracolato e fortunato nel poter raccontare quanto mi è accaduto"
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Ha accusato una dissecazione della aorta, ovvero una lacerazione dell’arteria più importante del nostro corpo mentre si trovava dietro al bancone del suo locale. Non ha mai perso conoscenza (per fortuna) ed è stato operato d’urgenza al San Gerardo di Monza per oltre 9 ore. Miracolato poiché sono molto pochi i pazienti che, sottoposti a questo delicato intervento, riescono a sopravvivere.
Non c’è altro termine per descrivere il destino che ha colpito lo scorso 4 aprile il 57enne Luca Frigerio, titolare del noto panificio "Luca e Luca" di via san Rainaldo di Concorezzo.

Il malore

Una degenza durata oltre due mesi che non ha riguardato solamente la ripresa dell’attività fisica ma anche di quella psicologica (per sua stessa ammissione ha chiesto aiuto allo psicologo) tant’è che solamente nei giorni scorsi Frigerio, nato a Vimercate e residente a Carnate, è ritornato nel suo negozio a preparare pane, pizze e dolci, la sua specialità.
Nei giorni scorsi ha aperto le porte della sua attività commerciale per raccontarci il suo «ritorno» alla vita quando ormai tutto sembrava compromesso.

Il racconto

"Ricordo ancora quella mattina come se fosse ieri. Era il 4 aprile, la Pasqua era passata da qualche giorno ed io mi trovavo in negozio - ha sottolineato Frigerio con la voce rotta dall’emozione e gli occhi lucidi - Arrivavo da giorni intensi che mi hanno visto impegnato a preparare le colombe pasquali per 48 ore di fila. Capivo che il mio fisico era arrivato al limite. Ad un certo punto ho sentito come una coltellata in mezzo al petto, un male tremendo. Ho subito chiesto alla mia compagna Nicoletta di chiamare i soccorsi che, devo dire, sono arrivati nel giro di pochissimo. Ho iniziato a sudare e sono diventato pallido. I medici, mentre ero in ambulanza, mi dissero che non si trattava di infarto ma di un problema o alla aorta o alle coronarie".

Operato d'urgenza

Al suo arrivo in ospedale il 57enne, nel giro di 20 minuti, era già steso su un lettino in sala operatoria.

"Fortunatamente non ho mai perso conoscenza e questo ha agevolato il lavoro dell’anestesista che mi ha fatto un sacco di domande proprio mentre mi trasferivano in sala operatoria - ha continuato Frigerio - L’operazione è durata in totale 9 ore e il problema che mi hanno riscontrato è stata la dissecazione della aorta, praticamente la lacerazione dell’arteria più importante che abbiamo. Un intervento delicatissimo al quale sopravvive solo il 2% dei pazienti. Mi hanno detto che la causa di questo problema è lo stress e le tante ore di lavoro dedicate alla panetteria. Avevo lavorato in negozio anche 16 ore al giorno, una pazzia. Prima o poi il fisico ti presenta il conto e con me è andata così. Ma è già una fortuna poter essere qui a raccontare quello che mi è successo. Ho visto veramente la morte in faccia, mentre mi trovavo in ambulanza temevo che fossero gli ultimi istanti della mia vita".

"Grazie all'equipe del San Gerardo"

Frigerio ha voluto anche rivolgere parole di ringraziamento ai medici che gli hanno letteralmente salvato la vita.

"Al San Gerardo ho avuto la fortuna di conoscere il professore Giovanni Marchetto, il direttore della Cardiochirurgia - ha continuato Frigerio - Lui mi ha detto senza troppi giri di parole che non sono stato operato, ma miracolato perché la situazione era davvero disperata. Voglio ringraziare il professore e tutta la sua equipe fantastica che mi ha impiantato un tubo lungo 7 centimetri e largo 3 centimetri al posto della aorta. Ora mi sono ripreso alla grande ma la lezione l’ho imparata eccome: i ritmi di lavoro sono ovviamente più blandi. Vorrei ringraziare di cuore anche i tanti clienti del negozio che nel corso di questi mesi si sono preoccupati della mia salute e mi hanno fatto sentire la loro vicinanza. Addirittura molti di loro sono anche venuti in ospedale per accertarsi delle mie condizioni di salute. Non me lo sarei mai aspettato".

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