I Comuni spendono poco per la Protezione civile
Lo dicono i dati elaborati da Openpolis: nessuna Amministrazione del territorio si avvicina alla media nazionale
Davanti all’alluvione che ha messo in ginocchio l’Emilia Romagna, lo sguardo va dritto alle azioni preventive che possono essere messe in campo per limitare gli effetti di eventi climatici estremi con i quali anche il nostro Paese è costretto sempre più spesso a fare i conti.
I Comuni spendono poco per la Protezione civile
Settimana scorsa «Openpolis», fondazione indipendente e senza scopi di lucro, ha analizzato i bilanci consuntivi 2021 dei Comuni italiani, estrapolando i dati relativi alle spese per la protezione civile. Voce specifica dei conti pubblici che comprende le uscite per gli interventi sul territorio ma anche per il monitoraggio, la prevenzione e il volontariato.
«Le Amministrazioni locale sono le prime chiamate a intervenire per gestire le calamità naturali», spiega la fondazione, nell’ambito di un sistema più ampio al quale contribuiscono una pluralità di soggetti, sia a livello nazionale che regionale.
Ne è emerso che Besana in Brianza, tra i dodici Comuni della zona di competenza del nostro settimanale, è al penultimo posto in classifica, sopra solo a Renate (le cui uscite, però, vengono contabilizzate nel bilancio del Comune di Veduggio, capofila della convenzione per la gestione del servizio di Protezione civile), con una spesa assoluta di 7 mila e 485 euro, pari a 0,48 euro pro capite.
La classifica
Poco meglio, con soli 5 centesimi in più per cittadino, fa Sovico. Seguono Albiate e Giussano. Quest’ultimo, con una popolazione che sfiora le 26 mila «anime», è il più grande dell’area caratese e investe «soli» 0,63 centesimi per giussanese nella protezione civile. A parità di abitanti, la città di Vimercate ne sborsa sette volte tanto.
Spicca invece in positivo Biassono che stacca tutti con una spesa complessiva di 43 mila euro e 521 e di 3 euro e 56 pro capite.
Nessuna delle Amministrazioni del territorio, comunque, si avvicina alla media nazionale di 31,73 euro per residente. A differenza di quanto succede in Abruzzo dove si trovano i primi dieci enti territoriali per valore degli importi pro capite, capitanati da Sant’Eusanio Forconese, in provincia dell’Aquila (ben 27 mila e 563 euro per abitante).
C’è da dire però che, come sottolineato da Openpolis, «spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia». Perché «spesso i Comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa».
Besana, fanalino di coda con tre progetti pronti
Fanalino di coda nella classifica delle spese per la protezione civile, Besana conta però tre importanti interventi da far uscire dalla carta contro rischio idrogeologico e siccità, realizzati da enti esterni.
«E’ notizia di qualche settimana fa del finanziamento dal Governo al Parco Valle Lambro di 1.6 milioni per la realizzazione di una vasca di laminazione sul Rio Brovada a Calò», ha annunciato il sindaco Emanuele Pozzoli sui social.
Il progetto è più ampio: si tratta di un sistema di laminazione delle piene composto da due vasche. Una a monte, in prossimità del cimitero di Calò, e una a ridosso dell’abitato di Ponte, tra a Triuggio e Albiate. Per un investimento complessivo stimato di 2 milioni e 55 mila euro. Sempre sullo stesso torrente è previsto un intervento di manutenzione straordinaria «grazie ad un finanziamento di 150 mila euro da Regione Lombardia», chiesto e ottenuto da villa Borella. Il tratto interessato è quello compreso tra il centro sportivo di via de Gasperi e l’attraversamento di via della Valle. Settecento metri in tutto. Una corposa opera di natura idraulica e forestale che si sostanzierà nella stabilizzazione dell’alveo e delle sponde.
Siccità, la sfida è combattere la dispersione d'acqua
«Sul fronte della siccità, la sfida determinante per noi è combattere la dispersione dell'acqua potabile dalla rete», ha spiegato il primo Pozzoli. Obiettivo perseguito dal cantiere che «BrianzAcque» aprirà nei prossimi mesi tra le vie del Castano e Moneta. Porterà disagi alla circolazione, ha messo in chiaro il sindaco, ma «dovremo ricordarci quanto è importante quando mancherà l'acqua».