Desio

I «Pueri Cantores» e quel sogno di ritrovarsi quarant’anni dopo

Una storia nella storia con un appello da libro Cuore lanciato da un allievo e dal maestro di allora.

I «Pueri Cantores» e quel sogno di ritrovarsi quarant’anni dopo
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Come spesso si usa dire giornalisticamente: una storia nella storia. Quasi da libro Cuore.  Da una parte un bambino ora adulto che, tornato a Desio dopo anni, vuole riavvolgere il nastro della sua vita. Dall’altra, un simpatico professore, amante della Filosofia, del canto liturgico e della «parola di Dio». Che ha deciso di rispondere alla chiamata del Signore quando ormai le primavere sulla carta di identità iniziavano ad aumentare inesorabilmente.
Entrambi con un sogno comune che vogliono realizzare: ritrovare per una rimpatriata i ragazzi del coro «Pueri Cantores» (i Giovani Cantori, il coro di voci bianche) e festeggiare con loro quello che sarebbe idealmente il 40° anniversario del gruppo.

I «Pueri Cantores» e quel sogno di ritrovarsi quarant’anni dopo

Il sogno è quello di Andrea Allione, 49enne ballerino e artista musicale, tornato di recente ad abitare a Desio.
"Sarebbe bellissimo ritrovare tutti i ragazzi del coro anche grazie al vostro giornale – racconta emozionato – Quell’esperienza è stata umanamente e didatticamente fantastica. Il maestro Romeo Bruno ha fatto un lavoro eccezionale. Cantavamo in latino, eravamo proprio un bel gruppo. Credo sia stato un importante momento di crescita. Per me poi in modo particolare, perché ha caratterizzato anche la mia attività lavorativa. Ritrovare se non tutti almeno buona parte dei cantori sarebbe bellissimo".
Dopo essersi allontanato dalla Brianza, Allione ha intrapreso la carriera di ballerino ed è stato protagonista del progetto musicale delle «Sorelle Marinetti» che l’ha portato a collaborare con Arisa e fare da coro per lei nel 2010 al Festival di Sanremo con la canzone «Ma l’amore no».

Ora, da poco rientrato in città, il sogno di far rivivere almeno per un giorno il coro dei «Pueri Cantores» di Desio. Un sogno portato avanti anche dal loro maestro che, nel frattempo, è diventato...sacerdote: don Romeo Bruno tuttora residente in città: "Ebbene sì, la chiamata del Signore c’è sempre stata, ma io non volevo ammetterlo. Poi mi sono “arreso” e ora faccio parte dell’Istituto secolare della Compagnia San Paolo. Non “ho una parrocchia”, aiuto dove hanno bisogno e continuo a insegnare Filosofia, Teologia e Canto liturgico, la mia passione, proprio come facevo allora. Mi chiamano “Don Prof”: insegno Al Liceo a Desio, a Roma, a Ferrara, a Milano e ad Angri, in provincia di Salerno, la mia città di origine da dove sono partito con la mia famiglia quando ero un bambino".
All’orizzonte, si spera relativamente a breve, il sogno di «ritrovare» il coro che dal 1982 al 1986 aveva impreziosito le funzioni religiose più solenni in Basilica.

Un coro speciale

"Il coro in realtà c’era già – racconta don Romeo – Portarlo avanti e integrarlo con un’attività educativa e didattica legata alla vita dell’oratorio maschile del sabato pomeriggio fu un’intuizione di don Innocente Binda, ora parroco di Abbiategrasso. Io all’inizio dissi di no, poi cedetti anche per celebrare l’ordinamento sacerdotale di don Gianni Malberti, mio carissimo amico ora parroco in Toscana. E’ stata un’esperienza stupenda che mai però avrei realizzato senza l’aiuto della maestra Vitaliana Pasquali. E’ stato coro di grande qualità. Al sabato facevamo le prove, alla domenica la messa solenne delle 11,30. Da soli o con altre corali. Abbiamo cantato in occasioni speciali: le celebrazioni per la ristrutturazione della Basilica, l’arrivo di Papa Woytyla a Desio, il 600° anniversario del Duomo di Milano con il Cardinale Carlo Maria Martini e l’allora presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Tutte giornate speciali che porto ancora nel cuore».

Ora appunto il sogno di ritrovarsi: «Sarebbe bellissimo, don Binda ci aspetta ad Abbiategrasso, è entusiasta anche lui.

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