Il bel progetto

Il 112 spiegato a ragazzi e ragazze con disabilità

Il soccorritore del 118 Massimo Cesana ha spiegato come comportarsi in caso di emergenza

Il 112 spiegato a ragazzi e ragazze con disabilità
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Come chiamare il 112 e cosa fare in caso di emergenza. Il corso, organizzato da un volontario di Lissone, per le persone con disabilità.

Il 112 spiegato alle persone con disabilità

Un corso di primissimo soccorso e su come funziona il sistema del 112 e delle chiamate di emergenza.

Questo il senso del corso che il lissonese Massimo Cesana, volontario e soccorritore del 118, ha tenuto all’oratorio della parrocchia San Pio X a Monza.

Un appuntamento accolto con entusiasmo dai tanti volontari della parrocchia monzese di via della Birona.

L'incontro a San Pio X a Monza

Il progetto è stato destinato a una platea di «studenti speciali» (alcuni anche con la Sindrome di Down) con un obiettivo davvero unico e speciale.

E’ stato un momento di formazione importantissimo a mio parere, una dozzina di ragazzi e ragazze con disabilità hanno aderito e per loro è stato davvero un appuntamento molto utile. Le lezioni sono state studiate ad hoc, con modalità molto semplificate e di facile comprensione.

Ha spiegato il soccorritore lissonese.

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Cosa fare in caso di emergenza?

Ai discenti è stato spiegato come riconoscere un’emergenza e, soprattutto, come agire in caso di necessità.

E’ giustissimo organizzare momenti di formazione per le persone normodotate, ma serve anche formare i ragazzi con disabilità per permettere loro di saper intervenire in caso di emergenza. Tutti hanno accolto bene questa iniziativa e sono stati davvero entusiasti.

Ha continuato Cesana.

Un percorso semplice e accessibile

Con una formula pensata proprio per rendere più accessibile il percorso formativo, gli allievi hanno scoperto come rispondere e contattare il 112 e i numeri di emergenza in caso di necessità proprie o di altri.

Pensiamo se dovesse succedere un incidente domestico in casa. E’ giusto che la persona con disabilità sappia come comportarsi per procedere con puntualità - ha sottolineato - Ho spiegato come contattare il 112, cosa dire all’operatore che risponde alla chiamata e, soprattutto, come riconoscere una situazione di necessità.

Un percorso che è stato accolto con entusiasmo anche dalle famiglie del Gruppo Intervento della parrocchia San Pio X di Monza che hanno voluto ringraziare il soccorritore.

Ho utilizzato uno speciale “telefono gigante” per indicare loro tutta la procedura. Sono molto soddisfatto, soprattutto le famiglie hanno capito l’importanza di questi momenti di formazione. Sono un gruppo molto coeso e unito, questo è sicuramente un primo incontro che spero possa essere ripetuto nel tempo anche per dare loro tutti gli strumenti necessari per affrontare le emergenze che possono capitare.

Il percorso sarà riproposto anche nelle prossime settimane.

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