Il 24 novembre a Monza la fiaccolata per Lea Garofalo
Organizzata da Libera in occasione del 14° anniversario dalla scomparsa, partirà dal parco della Boscherona e terminerà al cimitero di San Fruttuoso, quartiere nel quale venne ultimato il barbaro omicidio della donna che con coraggio si oppose alla 'ndrangheta.
Il presidente di Libera Monza e Brianza Valerio D’Ippolito ha annunciato all’ultima Consulta di San Fruttuoso di lunedì 6, un evento importante per il quartiere e per tutta Monza: la marcia in onore di Lea Garofalo.
L'omaggio a Lea Garofalo
Avverrà venerdì 24 novembre con partenza dal parco della Boscherona e arrivo al cimitero di San Fruttuoso, coinvolgendo le scuole.
L’evento è in occasione del 14° anniversario dall’uccisione della coraggiosa donna che si ribellò alle logiche della ‘ndrangheta per cercare di salvare la figlia da questo destino di vita, e per cui fu barbaramente uccisa e oltraggiata tra Milano e proprio San Fruttuoso.
"L’iniziativa fa parte del progetto educativo “Le strade di Lea”, con cui coinvolgiamo le scuole – ha spiegato d’Ippolito – Quest’anno parteciperà l’Istituto d’arte di Monza realizzando opere d’arte a tema. Ricordare Lea ha un valore culturale importantissimo e imprescindibile."
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Libera da sempre impegnata nel tenere alto e vivo il ricordo di Lea
Libera è un'associazione di promozione sociale contro le mafie, che ben conobbe Lea quand'era in vita. La donna infatti un anno prima del suo omicidio, nel 2008, si rivolse all'organizzazione, nella persona di don Luigi Ciotti, per raccontare la sua storia, e il suo sentimento di sfiducia, anche nei confronti dello Stato. Fu proprio il fondatore di Libera a metterla in contatto con l’avvocato Enza Rando, che avrà un ruolo fondamentale nella sua storia. Il legale cercò di dissuaderla dall’incontrare di nuovo Carlo Cosco - 'ndranghetista suo ex compagno e padre della figlia Denise, da cui Lea cercò di distaccarsi per dare alla figlia un futuro migliore - quando, nel novembre del 2009, quest’ultimo la invitò a Milano, con la scusa di discutere del futuro di Denise, e poi attuare l'efferato delitto.
Da allora l'associazione si impegna attivamente per ricordare e tenere alta la figura di Lea, il suo valore di emancipazione e di senso di giustizia.