"Il barone rampante" alla Casa circondariale di Monza
Una recita teatrale che è insieme tappa del "Festival delle storie" e omaggio a Italo Calvino per il centenario della nascita, ha animato ieri la sala biblioteca della struttura di detenzione monzese, venendo apprezzata dai detenuti
La rassegna di quest'anno del "Festival delle storie" è entrata anche nella Casa circondariale di Monza, a seguito dell'inaugurazione - lo scorso marzo - della nuova biblioteca digitale, diventata così a tutti gli effetti la 7ª biblioteca di Monza e la 34ª del sistema di Brianza Biblioteche. Lo ha fatto con uno spettacolo teatrale di forte stimolo culturale, che prende il titolo dal romanzo da cui trae ispirazione, "Il barone rampante" di Italo Calvino, andata in scena ieri mercoledì 4 ottobre.
La scelta è stata determinata dal fatto che quest'anno ricorre il centenario dalla nascita del grande scrittore ligure, soggetto di omaggi culturali anche dal sistema bibliotecario brianzolo. D'altra parte la terza edizione del "Festival delle Storie" ha un calendario ricchissimo di eventi che andranno avanti in tutte le 34 biblioteche della rete fino al 2 dicembre: letture, laboratori, recital con musica dal vivo, spettacoli, conferenze, visite guidate, tutte attività gratuite dedicate a bambini, ragazzi e adulti, che quest'anno hanno come filo conduttore il futuro, pensato secondo le pagine dell’Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile.
Il saluto delle autorità
Data anche l'eccezionalità dell'evento, alla recita hanno presenziato anche l'assessora alle Biblioteche del Comune di Monza Viviana Guidetti e l'assessore al Welfare Egidio Riva.
La Guidetti, con poche ma sentite parole, ha salutato la sala biblioteca della Casa di detenzione, colma di detenuti pronti alla visione dello spettacolo.
"Con questa recita teatrale oggi apriamo una finestra sull'esterno - ha detto l'assessora - È importante l'unione tra il fuori e il dentro, vedere cose nuove e vedere il bello. La soddisfazione per l'apertura di questa biblioteca digitale è tanta, e oggi vede l'occasione di celebrare il centenario dalla nascita di un grande scrittore, Italo Calvino. Ringrazio davvero la Casa Circondariale e la direttrice Cosima Buccoliero, così come la compagnia teatrale 'Teatro del vento', che ha dato la sua disponibilità per l'esibizione".
Uno spettacolo di livello, apprezzato dai detenuti
Lo spettacolo teatrale è stato in versione cameristica, in una sala spoglia di elementi scenografici ed essenziale, con solo un palchetto con un paio di sedie, un tavolo con qualche oggetto, un sbarra alta di legno con appese delle funi, e, soprattutto, una bellissima arpa, suonata con maestria da Matteo Zenatti, in accompagnamento ai monologhi che con spiccata arte recitativa ha declamato Chiara Magri, dietro la regia di Stefano Randisi.
È così che la compagnia "Teatro del vento" ha presentato il diario delle mirabolanti avventure di Cosimo, il Barone Rampante, scritte, giorno dopo giorno, dal fratello minore Biagio. Una storia cominciata con un litigio a tavola col padre, in cui il giovane Barone abbandona il pranzo e salta sugli alberi per non scendere mai più. Fedele alla scrittura di Calvino, ma incentrata in particolare sull'aspetto della ribellione, la recita ha sviscerato le avventure del Barone: la spaventosa lotta con gatto selvatico, l'amicizia col brigante Gian dei Brughi - personaggio comico e singolare - la biblioteca sugli alberi e, infine, il viaggio in mongolfiera per sparire dalla faccia della terra, tutti episodi scelti per mettere in risalto il tema della ribellione come atto costruttivo per sé e per gli altri.
Alla fine dell'ora di pièce, i detenuti hanno risposto con una standing ovation. Chissà se per un attimo si sono immaginati come il Barone rampante, aggrappati a quella mongolfiera che vola sopra il mare, da dove si vede meglio ciò che accade.