Monza

"Il biscione è opera mia"

Il grafico monzese Ivano Facchinetti ha ideato la bandiera dell’Inter.

"Il biscione è opera mia"
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C'è un tempo per fare e un tempo per riposare recita il famoso detto. Ma c’è pure chi, il secondo tempo, pare sempre perderlo. E' il caso del poliedrico 64enne monzese Ivano Facchinetti, pubblicitario in pensione divenuto celebre perché ideatore del biscione simbolo dell’Inter.

"Il biscione è opera mia"

Un’opera d’ingegno che nel quartiere Libertà, ove risiede, è nota almeno quanto l’incredibile numero di attività che ancora oggi svolge nel campo artistico e in quello del volontariato.

Pittore, soccorritore nella Protezione civile e corista nel coro monzese Fior di Montagna, maestro presepista, poeta, attore della compagnia teatrale Tri gatt al ciar de luna e nondimeno assistente parrocchiale della chiesa di Sant’Ambrogio, Facchinetti è infatti l’emblema di chi sa amare (e vivere) la vita al massimo. Un vero Iron man, di quelli che la psicologia contemporanea definirebbe «multipotenziale». Vulcanico, entusiasta, mai fermo e con un'attitudine curiosissima.

Pubblicitario di grido

Come sempre accade in chi ottiene grandi risultati la sua parabola è cominciata con una sfida piuttosto impegnativa: «Dopo le scuole medie, ove sono stato compagno di classe del maestro Andrea Sala, avrei voluto frequentare il liceo artistico - ha raccontato - Ma alcuni problemi in famiglia mi hanno costretto ad andare subito a lavorare. Per non abbandonare le mie aspirazioni mi sono però iscritto alla scuola serale del Castello Sforzesco di Milano. E così ho preso il diploma di grafico pubblicitario». Vincere quella prima sfida lo ha portato inaspettatamente a scalare le vette dello sfavillante mondo della pubblicità della Milano degli anni ‘80 e ‘90, distinguendosi come creatore ed executive presso le più grandi aziende nazionali e internazionali. Alfa Romeo, Standa, Olivetti, Fiat, Alfaparf, Bekaert e molte altre. Prima come dipendente e poi in un ufficio tutto suo in corso Buones Aires.
Un percorso in ascesa che ha compreso anche il trionfo agli Spirits Award, il prestigioso premio americano per il cinema, per l’indimenticata pubblicità del whisky Macallan (quella con protagonista la povera bottiglietta vuota che cerca invano di essere riempita dal whisky in botte, assonnato, che però non è ancora invecchiato a sufficienza, diventata negli anni oggetto di numerose parodie televisive) e il riconoscimento a livello mondiale per aver ideato e realizzato la bandiera dell’Inter. Ovvero il ben noto biscione ispirato all’emblema visconteo (cui ha poi seguito l’ideazione dello stemma della monzese Gerardiana).

«Poco prima della pensione ho fatto anche il carrozziere, e ne ho approfittato per aerografare alcune automobili, e infine il magazziniere in una farmacia» ha aggiunto.

Un uomo dalle mille sfaccettature

Ai trionfi lavorativi Facchinetti ha affiancato una straordinaria capacità di spendersi per gli altri che ancora oggi lo tiene impegnato in diverse attività. A lui si deve per esempio lo stemma che oggi connota la comunità pastorale San Francesco nella quale, più segnatamente nella chiesa di Sant’Ambrogio, è stato pure ministro per il culto per ben 10 anni. E ancora la cartellonistica che nei muri della città annuncia gli spettacoli del gruppo teatrale dialettale Tri gatt al ciar de luna, ove si diletta anche come attore. E altresì quella legata ai concerti dello storico coro monzese Fior di Montagna con il quale in veste di corista si è portato a casa diversi premi nazionali e internazionali.

Infine, ci si immagina per temprare la sua forma fisica, l’ex pubblicitario è solito darsi agli aviolanci nelle zone impervie insieme al team Folgore della Protezione civile. Ed è sempre in prima linea quando il Lambro decide di esondare. «La mia vera passione rimane però l’arte, alla quale negli anni ho cercato di dare un significato più sociale». E si capisce. Fra le sue ultime opere (sempre realizzate con materiali di riuso) ci sono un bellissimo gesso con volti e mascherine, omaggio al coraggio dei sanitari, e un campo di guerra insanguinato. Ci sono poi le sue poesie, come quella dedicata al milite ignoto, ma pure i presepi e financo le bomboniere e tanto altro.
La firma di Facchinetti sembra essere ovunque. E ovunque la sua opera pare ricercatissima. In via De Gradi, in pieno centro storico, il ristorante «Uova e Farina» ha scelto di abbellire le pareti e allietare lo sguardo dei clienti proprio con i suoi quadri. Nel suo garage laboratorio, con indosso il camice da lavoro l’Iron man monzese non conosce tregua. «Per dormire avrò tempo - ha concluso - Meglio godersi e creare la vita».

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