Ci sono storie che, all’ombra dei campanili, nascono in silenzio, lontane dai riflettori, e che proprio per questo brillano di una luce più autentica.
È il caso del legame sorto, ormai più di dieci anni fa, tra la parrocchia di Busnago, e quella di Bondanello, piccolo Comune in provincia di Mantova duramente colpito dal terremoto del maggio 2012. Un rapporto semplice, fatto di visite reciproche, strette di mano, pranzi condivisi e una parola che ricorre spesso nelle testimonianze di chi lo ha vissuto: gratitudine. Tutto è iniziato, appunto nell’estate di quel 2012, tra le crepe ancora fresche dei muri e la polvere dei crolli. Don Stefano Strada, allora parroco di Busnago, ricorda nitidamente il momento in cui gli venne l’idea.
Il campanile di Bondanello torna a ergersi a 13 anni dal sisma che lo abbatté
«Un giorno mi è balenata l’immagine di quelle comunità ferite – racconta il sacerdote – Conoscevo il vescovo di Mantova e ho subito pensato che non bastasse mandare un’offerta a una delle parrocchie che necessitavano di un aiuto concreto: bisognava andare, guardare negli occhi quelle persone, far sentire che non erano sole».
La Diocesi di Milano gli affidò simbolicamente la parrocchia di Bondanello, un migliaio di abitanti e una chiesa devastata: il campanile si era letteralmente girato su se stesso, la struttura era inagibile, molte badanti che assistevano gli anziani erano ripartite dopo il sisma: «Non avremmo mai potuto raccogliere l’intera cifra per ricostruire il campanile – ha raccontato don Stefano – Ma l’obiettivo vero era un altro: trasformare una ferita in un ponte».
Quel ponte ha un giorno preciso in cui è stato attraversato per la prima volta: 1 ottobre 2012. Una delegazione di Busnago raggiunge Bondanello, incontra il parroco, ascolta le storie drammatiche dei residenti. Da quel momento prende forma qualcosa che, con il tempo, diventerà molto più di un progetto solidale: un vero gemellaggio. Negli anni, gli scambi si intensificano. Coro, banda, sbandieratori e diverse associazioni busnaghesi fanno visita più volte alla comunità mantovana.
A guidare molte di queste iniziative c’è anche Marilena Colombo, referente del coro Sant’Anna:
«La parrocchia di Bondanello non aveva ricevuto fondi dalla Regione. Siamo andati un gruppo alla volta: prima il coro, poi la banda, poi gli sbandieratori… tutti, uno dopo l’altro. Insieme abbiamo raccolto ciò che potevamo. Quando Regione ha poi azzerato un debito che la parrocchia aveva, quelle risorse hanno completato l’importo necessario alla ricostruzione».
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Il segno concreto dell’inizio dei lavori
Un gesto simbolico rimasto nel cuore di molti è quello della tegola consegnata all’ex sindaco di Busnago, Marco Corti, a don Eugenio Boriotti – attuale parroco di Busnago – e al gruppo parrocchiale durante una visita a Bondanello. Una piccola tegola, semplice, ma che è diventato il segno concreto dell’inizio dei lavori di ricostruzione: «Era come dire: ci siamo, siamo con voi, ripartiamo insieme», ha raccontato il parroco.
E proprio don Eugenio, arrivato a Busnago quando ormai la chiesa locale era stata quasi completamente ristrutturata, si è trovato erede di questo legame inatteso e prezioso:
«Appena arrivato abbiamo fatto un’uscita nella parrocchia – ha ricordato – Avevano ricostruito il campanile. Don Stefano aveva fornito un aiuto enorme, e il coro aveva lavorato per anni per raccogliere fondi. Mi sono ritrovato immerso in una storia già avviata e bellissima: un rapporto vero tra due comunità».
Un rapporto che non si è mai fermato e che, anzi, guarda avanti: «In primavera l’idea è quella di andare a trovarli di nuovo», ha annunciato don Eugenio.
Ma forse le parole più emozionate sono quelle di Sonia Freddi, una delle anime della parrocchia di Bondanello:
«È stato un colpo di fortuna incontrare le persone di Busnago. Dopo il terremoto mi chiamò la Caritas di Mantova per dirmi che una parrocchia voleva fare un gemellaggio. Don Stefano è venuto a pranzo a casa mia: da lì è iniziato tutto. Sono venuti sei volte, con gli sbandieratori, con il coro, con la banda. Ogni volta portavano aiuti, e soprattutto portavano la loro presenza. Busnago è l’unica parrocchia che ha mantenuto i rapporti. Per noi… Busnago è Busnago».
Una targa nella chiesa
In chiesa, oggi, una targa ricorda quel sostegno: un dono arrivato gratuitamente da un artigiano locale, come spesso accade nelle storie di vera solidarietà. Il campanile di Bondanello è stato ultimato da poche settimane. Manca ancora qualche dettaglio, come l’asfaltatura del parcheggio, per esempio, ma ciò che conta davvero è già in piedi da tempo: un’amicizia che non ha bisogno di scossoni per restare viva. E mentre la comunità mantovana attende l’inaugurazione ufficiale, tra Busnago e Bondanello continua a scorrere la stessa idea che accese tutto nel 2012: che la ricostruzione più importante non riguarda i muri, ma le persone.
