Il caso del campo da calcio di via Monte Rosa. Il presidente della Nuova Calcio Desio: «Non è andata come dice l’assessore»
Bianchi scrive una lettera aperta al Consiglio comunale e racconta la sua verità.
Se sul «pasticcio» di via Monte Rosa in Consiglio è arrivata la ricostruzione dell’assessore allo Sport Luca Ghezzi, la vicenda sembra che non si chiuderà tanto presto. Isidoro Bianchi, presidente della Nuova Calcio Desio, infatti, ha protocollato nel fine settimana scorso una lettera aperta al Consiglio comunale, raccontando la sua verità.
Il caso del campo da calcio di via Monte Rosa
Ricordiamo che la società aveva chiesto la concessione del campo, per un progetto che avrebbe coinvolto gli atleti; inizialmente aveva ricevuto le chiavi dal Comune, senza alcun atto formale, ha eseguito lavori per migliaia di euro, e poi il Comune ha cambiato le serrature, dicendo che i lavori non erano autorizzati, ma da settembre materiali e attrezzature sono rimasti nella struttura senza che li possa prendere.
Il presidente della Nuova Calcio Desio: «Non è andata come dice l’assessore»
Settimana scorsa l’interrogazione del Pd è approdata in Aula. Nella lettera ai consiglieri Bianchi evidenzia delle incongruenze rispetto al racconto dell’assessore. La prima, l’affermazione di Ghezzi, secondo cui alla prima interlocuzione il presidente si sarebbe «presentato forte di un già nutrito pacchetto di iscrizioni, un centinaio, peccato che sarà facile dimostrare l’inconsistenza di tale dato. Le iscrizioni al Coni e alla Figc sono state conseguenza della allora positiva interlocuzione con l’assessore Ghezzi e con i funzionari del Comune di Desio».
Altro punto: «Nel corso del primo incontro al campo di via Monte Rosa l’assessore afferma che le chiavi in possesso del Comune non sono quelle giuste e che forse il suo interlocutore potrebbe avere già quelle giuste in quanto per dimenticanza non erano state consegnate in occasione della disdetta della convenzione nel 2020. Si desume che la precedente Asd aveva cambiato le serrature e che nessuno in due anni si era mai preoccupato di verificare e valutare le conseguenze della anticipata disdetta della precedente convenzione. Poi, però, nella ricostruzione l’assessore asserisce che il giorno dopo il funzionario del Comune consegna le chiavi giuste al presidente della Nuova Calcio Desio. È di tutta evidenza che le due dichiarazioni dell’assessore Ghezzi siano contraddittorie». Bianchi puntualizza che «in realtà alcune serrature sono state sostituite a cura del presidente della nuova società su richiesta del funzionario comunale e il lavoro eseguito è stato comunicato all’assessore Ghezzi in data 21 luglio 2022 alle ore 22.02 senza che lo stesso avesse nulla da ridire». Come richiesto per poter procedere con la concessione del campo, cosa che inizialmente sembrava possibile, il 26 luglio la società ha presentato il preventivo dei lavori. «E’ lo stesso assessore - dice - a comunicare il suo impegno a consegnare il preventivo ricevuto agli uffici competenti, un esempio di come volendo si possono superare i vincoli burocratici». E successivamente, «in data 27 luglio 2022, nel giro di sole 24 ore, comunica che sta personalmente verificando con gli uffici competenti la documentazione ricevuta. Acclarato il rapporto diretto e personale per queste pratiche con l’assessore Ghezzi, il responsabile della società il 29 luglio 2022 le invia tramite la piattaforma whatsapp le foto dei lavori concordati verbalmente e ritenuti necessari per una corretta valutazione dello stato di fatto del bene in questione e verbalmente concordati. L’assessore non commenta e non risponde». Non ci sono però contestazioni rispetto agli interventi, «nemmeno da parte degli uffici competenti».
Cosa succede il 5 settembre
E si arriva al 5 settembre, Bianchi contatta ancora Ghezzi «che con un messaggio alle 12.57, sempre tramite la piattaforma whatsapp, comunica che l’ufficio Lavori pubblici aveva già verificato il preventivo e che avrebbero già dovuto darne formale comunicazione, impegnandosi, nel caso, personalmente a sollecitare la dovuta risposta formale da parte dell’ufficio». Il presidente fa presente che ormai i lavori sono quasi conclusi. A questo punto il passo successivo è la convenzione. A questo punto, però, cambia tutto. L’assessore nella ricostruzione afferma che «la presenza all’interno della struttura delle costose attrezzature (della ditta che fa i lavori, ndr) è da considerare non autorizzata».
Prima nessuna contestazione
Prima, però, ricorda Bianchi, non c’erano mai state contestazioni, neppure quando il Comune ha deciso «di interdire l’accesso al campo alla società che ne aveva chiesto l’affido e ha posto sotto, illegittimo, sequestro i beni di un privato comprendenti anche le attrezzature, si è ritenuto da parte dei responsabili degli uffici competenti di operare attraverso gli atti formali e burocratici di cui parla l’assessore nel suo intervento in risposta all’interrogazione di un consigliere comunale. L’improprio sequestro di attrezzature con il conseguente forzoso fermo delle stesse ha comportato gravi danni economici alla ditta proprietaria che aumentano con il passare del tempo», rimarca. E, fa notare il presidente della Nuova Calcio Desio, «per il sequestro delle attrezzature era necessario l’intervento delle autorità preposte che non reputo possano essere l’assessore o i dirigenti o i funzionari tecnici e/o amministrativi del Comune che, pertanto, potrebbero aver commesso un illecito perseguibile a termine di legge». Infine, Bianchi afferma che «nel frattempo in base alle norme che regolano il silenzio assenso è trascorso più tempo di quanto giuridicamente necessario per rigettarla. Pertanto la convenzione deve considerarsi accolta e vigente».
"Si potrebbero prefigurare gravi responsabilità"
Con la lettera il presidente intende mettere a conoscenza i consiglieri comunali. Intanto, Samuel Costanza (Forza Italia) afferma: «Se risponde al vero quanto affermato, si potrebbero configurare delle gravi responsabilità. Non tocca a me valutare, comunque, ma alle autorità competenti, la Procura per capire se si configurano reati penali, e la giustizia amministrativa, la Corte dei Conti, per capire se si configura un danno erariale». Del caso si è interessato Giorgio Gerosa (Pd), che ha nel frattempo ricevuto la documentazione richiesta con un accesso agli atti, fatta subito dopo che è scoppiato il caso. «Metterò tutto a confronto», dichiara. Già in Consiglio nella ricostruzione dell’assessore aveva rilevato «delle incongruenze». «Mi impegnerò ad approfondire questa faccenda», le sue parole.