Meritata pensione

Il commercio locale di Concorezzo saluta un pezzo di storia

"Cereda Calzature" chiude dopo 75 anni di attività: in mattinata il brindisi con il sindaco.

Il commercio locale di Concorezzo saluta un pezzo di storia
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Il commercio locale di Concorezzo saluta un suo pezzo di storia. Ultimo giorno di apertura per il mitico negozio "Cereda Calzature" di via Paterini che oggi, sabato 30 settembre 2023, abbasserrà la serranda per l'ultima volta dopo 75 anni di attività. In mattinata il brindisi con il sindaco Mauro Capitanio.

Una storia lunga 75 anni

Una storia lunga 75 anni, andata di pari passo con quella di tutta Concorezzo. E' un giorno molto speciale per Marilena Cereda, una delle commercianti più amate e apprezzate del borgo. Oggi, sabato 30 settembre, è infatti l'ultimo giorno di apertura di "Cereda Calzature", il negozio di scarpe di via Paterini aperto 75 anni fa dai genitori di Marilena e gestito dalla donna negli ultimi 44.

"La storica attività fu aperta inizialmente dal padre Carlo, per poi essere portata avanti dal Marilena, quinta di sei figli, prima con il prezioso aiuto di mamma Rosi e poi in autonomia - raccontano i figli di Marilena, Chiara, Anna, Marco e Giulia Magni in una toccante lettera dedicata alla mamma - Una scelta dovuta alla necessità, certo: portare avanti l’attività di famiglia quando papà Carlo è mancato. Ma Marilena non è tipa che si arrende facilmente. Si era iscritta a Brera e aveva la passione per tempere e pennelli, non voleva rinunciarvi. E così, ecco che le vetrine sono diventate la sua tela. I colori? Le calzature. Le mani abili hanno costruito negli anni gli allestimenti per il cambio di stagione, veere e proprie occasioni per creare atmosfere calde e accoglienti e valorizzare le scarpe esposte. Una ricerca del bello che è passata dai dettagli. Un’educazione coltivata negli anni".

Prima, come detto, al fianco di papà Carlo. Quindi al fianco dell'inossidabile mamma Rosi.

"Prima, una bambina che si sedeva vicino al papà Carlo battendo chiodini con un martello su un piccolo pezzo di legno mentre lui cuciva tomaie e suole, un po’ per imparare e molto per stare insieme. Poi, una donna che sceglie i pezzi migliori tra le file aride dei campionari nei magazzini e, nelle sue vetrine, li circonda di colori e materiali che raccontano storie. Nessuna vetrina del negozio è mai stata solo una vetrina e nessuna calzatura solo una scarpa".

Un negozio che ha saputo resistere ai cambiamenti

Nonostante la transizione da calzolai a rivenditori, la qualità e la relazione con le persone sono sempre state una priorità, tra voci gentili e colpi di martello. Perché non si fanno più le scarpe, ma aggiustarle e sistemarle, prendersene cura, rimane un’arte antica e attuale al tempo stesso.

"Le scarpe di Marilena hanno rappresentato un porto sicuro per generazioni di concorezzesi: sono state le scarpe belle e comode, anche quando le mode capricciose hanno proposto modelli mortificanti - continuano i figli - Perché dall’altro lato del bancone, una persona ha scelto le calzature pensando a ciascun cliente: “Queste le piaceranno di sicuro”, “Ne prendo un paio del 35 anche per quella signora, che me le chiede a ogni nuova stagione”. Prima Carlo e poi Marilena hanno lavorato meticolosamente negli anni, diventando una presenza costante ma discreta che ha accompagnato il cammino dei cittadini. E così come hanno iniziato, lasciando che il loro lavoro e la qualità dei prodotti si facesse pubblicità da sé, la chiusura arriva in punta di piedi, silenziosa ed elegante. Il negozio ha superato a testa alta le forti onde mosse da un mercato in cambiamento, sempre più veloce e meno attento alla qualità. Non è una fine triste, ma l’inizio di un nuovo capitolo. Adesso non è più tempo di lavorare, dopo una vita passata a farlo; è tempo di nuove avventure e tante passeggiate con i nipotini (esclusivamente con scarponcini con suola in vibram!)".

"Mi mancheranno i miei clienti"

Nella mattinata di oggi Marilena e la sua famiglia hanno ricevuto la visita a sorpresa del sindaco Mauro Capitanio, che ha donato alla donna una penna stilografica come segno di ringraziamento per quanto fatto nel corso degli anni.

"Magari la utilizzerò per scrivere il prossimo capitolo della mia vita... - ha scherzato Marilena - Al di là di tutto non posso che essere orgogliosa di quanto abbiamo fatto in questi anni. Un grazie va a tutte le persone della mia famiglia: ognuno mi ha aiutato laddove non era abbastanza esperta, dalla contabilità alla gestione degli acquisti. Non posso poi non ricordare le tante persone che sono passate dal nostro negozio: il rapporto con la clientela sarà ciò che più mi mancherà. Ormai eravamo un punto di riferimento, in tanti venivano anche solo per un saluto o per fare due chiacchiere".

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