Desio

Il Gruppo sportivo San Francesco chiude dopo quasi mezzo secolo

Una scelta sofferta, dopo il lockdown per il Covid l’attività non è più ripresa

Il Gruppo sportivo San Francesco chiude dopo quasi mezzo secolo
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Il Gruppo sportivo San Francesco di Desio dopo quasi mezzo secolo chiude. Una riflessione sofferta quella di cessare l’attività con l’inizio del nuovo anno.

Il Gruppo sportivo San Francesco chiude dopo quasi mezzo secolo

E’ stato il presidente Giuseppe Magni a comunicare la triste decisione, arrivata nei giorni scorsi. «Dopo attenta e sofferta riflessione il Consiglio direttivo del Gruppo sportivo San Francesco, in prorogatio ormai da oltre due anni, ha deciso la cessazione dell’associazione, che quest’anno compie 45 anni dalla costituzione», così è stato evidenziato nella lettera inviata a tutti i soci, a firma di Magni.

I fondatori

Lo avevano fondato nel 1977: Ernesto Colombo, Bruno Farina, Renato Franchi, Benito Fronteddu, Ottorino Nicolodi, Oliviero Pantaleo, Pierluigi Simonazzi, Primo Villa. Magni era entrato qualche anno dopo. In tanti poi si erano aggregati. L’obiettivo è sempre stato quello di fare sport insieme, senza scopo di lucro. «Abbiamo provato anche a essere 130 – ha affermato il presidente – Ora siamo rimasti in 50/60». Una scelta che è maturata «a seguito dell’impossibilità di proseguire le attività, dopo vari tentativi di avviare una ristrutturazione e il rilancio dell’associazione non sortiti a risultato, anche per indisponibilità degli associati nel presenziare alle assemblee organizzative ed elettorali per il rinnovo delle cariche sociali e al fatto che vari associati hanno ridotto o cessato l’attività a causa della pandemia Covid-19 e anche per ragioni anagrafiche».

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(nelle foto storiche alcune iniziative organizzate dal Gruppo sportivo San Francesco che ha deciso di interrompere l’attività)

Il peso del Covid

Il Covid ha avuto un peso non indifferente, tant’è vero che è da prima della pandemia che il Gruppo sportivo San Francesco non ha più organizzato iniziative e con l’ emergenza sanitaria è cessata anche la partecipazione a camminate e corse podistiche così come per decenni è stato. Il gruppo ogni domenica si trovava per le trasferte dedicate alla partecipazione a corse amatoriali organizzate un po’ in tutta la Brianza e anche fuori provincia.

Storica "La famiglia che cammina"

Storica la manifestazione promossa dal sodalizio desiano, «La famiglia che cammina». «Una sessantina ogni anno, a livello amatoriale - ricorda Magni – Si camminava e si stava insieme. A ogni camminata il gruppo più folto prendeva il premio. Era un appuntamento particolarmente sentito da tutti». Si poteva scegliere tra diverse distanze, la 6-7-8 chilometri ma anche 20 o 25 chilometri. E ogni anno era la stessa società desiana che organizzava una corsa, punto di ritrovo per tanti atleti.

"Manca la partecipazione"

Ora tutto questo è venuto meno. «Manca la partecipazione e un comune sentire per la realizzazione di un progetto fondato sulla concretezza – afferma Magni – Purtroppo il cambio di passo non c’è stato, nonostante gli appelli in questi due anni appena trascorsi e i tentativi per nuovi progetti». Purtroppo, afferma il presidente, «viviamo in un tempo in cui la partecipazione è in crisi in tante associazioni e coinvolgere è diventato sempre più difficile». Da qui la difficile decisione, «dopo quasi cinquant’anni di attività sportiva, come organizzatori di camminate non competitive e di partecipazione». I soldi rimasti in cassa sono stati devoluti all’associazione Maria Letizia Verga di Monza e alla parrocchia San Siro e Materno, secondo lo spirito del Gruppo.

Tanto dispiacere

C’è tanto rammarico e un grande dispiacere nelle parole del presidente: «E’ stata una delle avventure più belle della mia vita - afferma - Ringrazio tutti quanti ci hanno sostenuto, appoggiato e dedicato tempo senza mai sottrarsi nel corso di questi anni».

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