Il Liceo Banfi dedica un'aula al grande Gino Bartali
La cerimonia di intitolazione dell’aula laboratorio della scuola si terrà sabato 29 maggio. Sarà presente anche la nipote del campione, Gioia Bartali.
Il Liceo Banfi dal 2017 dedica delle aule a figure che si sono distinte per le più varie ragioni proponendo valori che costruiscono la socialità ed indicano un bene comune. L'Istituto vimercatese ospita aule intitolate ad esempio a A Khaled Al Asaad, archeologo ucciso a Palmira dall’ISIS, a Franca Jarach Vigevani – studentessa liceale desaparecida di Buenos Aires, ma anche ad Anna Frank divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascosero dai nazisti e per la sua tragica morte avvenuta nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.
Il Liceo Banfi dedica un'aula al grande Gino Bartali
Ora la scuola ha deciso di intitolare un'aula anche a Gino Bartali, grande campione di ciclismo e grande uomo che pedalando ha regalato gioia ai suoi tifosi, ma anche salvato molte vite dalle persecuzioni nazifasciste.
La cerimonia di intitolazione dell’aula laboratorio della scuola si terrà sabato 29 maggio, alle ore 10.00 presso il Liceo Banfi e sarà introdotta da un incontro nel quale emergerà lo spessore dell’umanità del grande campione di ciclismo.
Le testimonianze
A questa importante giornata parteciperanno Paolo Alberati, ciclista professionista ed oggi talent-scout di nuovi campioni, oltre che scrittore ed autore di un volume proprio su Gino Bartali.
Interverrà anche Gioia Bartali, nipote del grande ciclista e testimone diretta delle imprese sportive e della straordinaria storia de “Il Giusto tra le Nazioni”.
Non mancherà nemmeno la presenza il campione Gilberto Simoni, professionista dal 1994 al 2010, tra i migliori ciclisti italiani, vincitore di due Giri d'Italia (2001 e 2003) e di tappe in tutti i grandi giri. Infine sarà presente alla cerimonia anche Sergio Galbusera, imprenditore e figlio del patron della squadra ciclistica Lampre.
Gino Bartali in breve
Gino Bartali fu uno dei ciclisti professionisti piu amati in Italia. Vinse il Giro d'Italia nel 1936 e nel 1946. Vinse anche il Tour de France nel 1938 e nel 1948 e le sue leggendarie scalate sulle Alpi e i Pirenei gli valsero il soprannome di Gigante delle Montagne. Fino a poco tempo fa, però, pochi erano a conoscenza del fatto che, durante la Seconda Guerra Mondiale, Gino rischiò la propria vita e quella della sua famiglia per salvare quella di centinaia di Ebrei.
Usando gli allenamenti alle gare come copertura, Bartali percorse migliaia di chilometri tra Firenze, Luca, Assisi, Genova e Roma trasportando, nascosti nel telaio della sua bici, carte d’identità contraffatte e altri documenti che dovevano rimanere segreti. I suoi sforzi contribuirono a salvare centinaia di Ebrei in fuga da altre nazioni Europee. Per il suo contributo, nel 2013 l’organizzazione Yad Vashem ha assegnato a Gino Bartali il titolo di “Giusto fra le Nazioni.”