Lutto

Il mondo dell'arte piange "Il Bernareggino" Pasquale Galbusera

Il maestro, straordinario artista, pittore e scultore, si è spento all'età di 81 anni: le sue opere sono celebri in tutto il mondo

Il mondo dell'arte piange "Il Bernareggino" Pasquale Galbusera
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Uno straordinario artista del nostro tempo, sinonimo dell’eccellenza italiana e brianzola nel mondo. E’ scomparso nella giornata di ieri, martedì 23 luglio, Pasquale Galbusera, 81 anni, detto “Il Bernareggino” in omaggio alle sue origini. Nato e cresciuto a Bernareggio, appunto, da tempo viveva a Vimercate, dove aveva sede anche il suo studio, incredibile fucina di opere d’arte rinomate ed esposte in ogni angolo del pianeta.

Il mondo dell'arte piange "Il Bernareggino"

Una carriera strabiliante, quasi impossibile da riassumere in poche righe, iniziata proprio in paese. Da ragazzo Galbusera iniziò infatti a lavorare nell’azienda “Robbiati” specializzata in mobili e scaffalature per uffici. Dotato di una intelligenza vivace ed era molto metodico e razionale negli approcci, venne notato dalla proprietà e divenne subito una persona di riferimento per l’azienda. Dopo essersi dimesso a seguito di alcuni dissapori con i vertici della società, trovò lavoro nell’attività di falegnameria dello zio a Usmate Velate, per poi entrare a pieno titolo nella neonata “Lampre”, l’azienda che nel frattempo aveva fondato il fratello Mario Romeo, con cui aveva già lavorato dai Robbiati.

L'esperienza artistica

Il suo rapporto con l’arte incomincia prestissimo: ha solo 7 anni quando gli regalano 5 colori a tempera e lui ruba l’olio d’oliva per migliorarne la viscosità e scopre il colore. Il suo percorso artistico, che lo porterà a creare opere divenute famose in tutto il mondo soprattutto negli arredi sacri e nella statuaria in marmo, in bronzo e in ulivo con soggetti molto particolari che sembrano ispirati da un essere angelico, inizia negli anni Sessanta e Settanta a Milano, dove nel 1976 organizzò la sua prima esposizione di quadri a Palazzo Litta. Negli anni Ottanta si specializzò nella scultura, anch'essa astratta e realizzata prevalentemente su legno, ma anche in bronzo, metalli e ceramiche. In quegli anni lavorò anche come sales manager presso la "Lampre", che nel 1986 pubblica anche la prima monografia a lui dedicata.

L'arte sacra e il rapporto con il Divino

Negli anni Duemila inizia a dedicarsi all'arte sacra. Nel 2004 realizza la scultura "L'albero glorioso" che viene collocata in una cappella laterale della Basilica di Santa Maria degli Angeli di Assisi. Piccole e preziose, poi, le due croci realizzate dal maestro con la pietra della Porziuncola, che i frati francescani hanno donato a Papa Benedetto XVI e a Papa Francesco. Ha poi realizzato gli arredi liturgici per la cripta della stessa basilica per la Chiesa di Santa Maria della Misericordia di Manciano La Misericordia, la chiesa di Sant'Ambrogio di Sulbiate, la Chiesa di Christusa Kvola di Kolczyglowy e la chiesa di Santa Maria Nascente di Bernareggio. Nel 2018 la sua mostra "Un Viaje Espiritual" al museo "La Abadía – Centro de Arte y Estudios Latinoamericanos" di Buenos Aires ha attirato oltre 20mila visitatori. Nel 2020 ha donato un crocifisso e la via crucis per la decorazione della nuova chiesa dedicata a San Giovanni Paolo II a Danzica.

L'eredità artistica

Pittore, ceramista, scultore. Pasquale Galbusera è stato un artista a tuttotondo. Un maestro, anche se questa parola a lui non è mai piaciuta: ha infatti praticato, per tutta la vita, una francescana umiltà ed è sempre stato capace di rimanere un passo indietro al suo straordinario talento. Difficile spiegare a parole la grandezza della sua arte, il respiro d’eternità che s’avverte nelle forme, rotondità perfette, improvvise verticalità, una sintesi intonata tra spiritualità e corpo, una fisicità in cui si incarna la sacralità della forza generatrice. Rimarrà traccia di questa passione nelle sue opere: potenti, con un uso del colore e della luce che supera la bidimensionalità e raggiunge la terza dimensione ed ancora lascia intuire, modella quasi, la quarta, ovvero il tempo.

Il rapporto con la sua terra natale

Le committenze nazionali e internazionali sono state numerose, ma la generosità del Bernareggino spesso le ha precedute. Tante le realtà che hanno beneficiato delle sue donazioni, tra cui la sua Brianza. Un legale inscindibile con Bernareggio, da cui prende il nome d’arte. Qui sono oggi custodite molte delle sue opere, donate generosamente alla comunità, tra cui il tabernacolo della chiesa parrocchiale, così come i due monumenti dedicati ai Caduti di Bernareggio realizzate dal Galbusera e posizionate oggi sia al cimitero che nella piazza antistante il Municipio. Negli anni l’artista è stato insignito di una lunga serie di onorificenze e riconoscimenti: tra essi la benemerenza civica da parte del paese che gli ha dato i natali, ma anche la cittadinanza onoraria di Sulbiate e Aicurzio, che storicamente ne hanno celebrato il genio e la maestria.

I funerali

I funerali saranno celebrati venerdì 26 luglio, alle 10 del mattino, nella chiesa parrocchiale di Bernareggio. Intanto, in queste ore, sono numerosissime le manifestazioni di stima e cordoglio. Nella serata di ieri, a poche ore della notizia della scomparsa di Galbusera, il Consiglio comunale cittadino ha aperto la seduta con un minuto di silenzio come tributo nei confronti di un concittadino che ha reso grande il nome di Bernareggio nel mondo:

“Artista poliedrico, pittore e scultore nato in paese, il Bernareggino nel suo lungo percorso creativo ha donato e messo a disposizione della comunità molte delle sue importanti opere. A nome di tutti i cittadini, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e invitiamo tutti a visitare le opere de il Bernareggino per ricordarne il grande valore artistico”

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