Il Museo d'Arte Contemporanea di Lissone compie 25 anni
Un percorso che nasce nell’immediato dopoguerra quando, tra il 1946 e il 1967, la città ospitò lo storico Premio Lissone dando vita a una importante raccolta che nel 2000 ha trovato sede nell’attuale sede espositiva
![Il Museo d'Arte Contemporanea di Lissone compie 25 anni](https://primamonza.it/media/2025/02/MAC-Lissone-©-Paolo-Araldi_1-420x252.jpg)
Il MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Lissone festeggia i suoi primi venticinque anni di storia.
Il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone compie 25 anni
Un percorso che nasce nell’immediato dopoguerra quando, tra il 1946 e il 1967, la città ospitò lo storico Premio Lissone dando vita a una importante raccolta - con opere, tra gli altri, di Karel Appel, Emilio Vedova, Antoni Tàpies, Achille Perilli, Emilio Scanavino, Mario Schifano, Horia Damian, Mattia Moreni, Peter Brüning, Claude Bellegarde, William Crozier, Luis Feito, André Marfaing, Piero Dorazio, Valerio Adami - che nel 2000 ha trovato sede nell’attuale sede espositiva.
Con la Direzione Artistica di Stefano Raimondi, il MAC di Lissone ha intrapreso una nuova strada che lo ha portato a essere uno dei principali centri culturali dedicati all’arte contemporanea in Lombardia, come testimoniato dal recente ingresso in AMACI, l’Associazione che riunisce i più importanti musei d’arte contemporanea in Italia.
La programmazione espositiva e gli sviluppi per il 2025
Il 2025, grazie a importanti lavori sull’architettura, vedrà una vera e propria riapertura del museo, sia in senso fisico che simbolico, presentando al pubblico un’istituzione profondamente rinnovata, capace di valorizzare le ampie vetrate e i numerosi punti di luce naturale che ne fanno un esempio unico in Italia, un vero e proprio “Museo della luce”. Questa riapertura degli spazi, insieme ad una nuova identità visiva, dal design moderno e minimalista, progettata da un riconosciuto studio grafico che vanta collaborazioni in ambito culturale con la GAMeC di Bergamo, l’ICA di Londra e il MAN di Nuoro, va di pari passo con una programmazione artistica votata alla valorizzazione degli artisti italiani, ma con uno sguardo rivolto al panorama internazionale.
Si inizia sabato 29 marzo con l’inaugurazione di A chi parlo quando parlo, la prima mostra personale in un’istituzione museale di Ismaele Nones (Trento, 1992, vive e lavora a Torino), a cui vengono affidati gli interi spazi del museo che si sviluppa su quattro piani e quasi 2.000 metri quadrati di superficie. Come già successo per la mostra personale di Oscar Giaconia la volontà di affidare uno spazio così vasto e complesso a un solo artista che per la prima volta si confronta con un ambiente museale, riassume la fiducia che il MAC ripone negli artisti italiani, che desidera accompagnare in produzioni ambiziose, capaci di dare slancio alla loro ricerca.
“È raro che un museo accetti questa sfida – dichiara Stefano Raimondi, direttore artistico del MAC – ma vogliamo che il Museo erediti quella voglia di osare e di mostrare le ricerche più attuali proprio come il Premio Lissone fece nel
dopoguerra”.
La ricerca artistica di Ismaele Nones si pone l’obiettivo di generare e definire nuovi spazi creativi attraverso un dialogo continuo e fluido tra tematiche attuali e linguaggi, tecniche e soggetti attinti dal mondo iconografico. In questo processo si sviluppa un territorio immaginativo in cui le barriere tradizionali che separano sacro e profano, antico e contemporaneo, si dissolvono, lasciando spazio a un’esplorazione più libera e priva di vincoli. Mescolando tempi, simboli e significati, emergono e s’intrecciano tematiche legate alla condizione umana, come la dimensione del conflitto e della lotta, l’esplorazione della sessualità e dell’eros, il senso di isolamento e solitudine fino alla ricerca di convivialità e condivisione.
Da giugno a settembre la programmazione del MAC prosegue con un duplice progetto: da un lato le nuove acquisizioni d’arte contemporanea sostenute dal PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con le opere di Alice Ronchi, e parallelamente un nuovo progetto di valorizzazione della collezione permanente: Collezione 25.
Con Collezione 25, utilizzando le nuove e ampie vetrate che dal museo danno sulla piazza antistante, il MAC intende creare un dialogo tra lo spazio interno e esterno rendendo visibile a tutte le ore del giorno e della notte, per le persone e i cittadini che animano uno spazio urbano così significativo, alcune delle opere emblematiche della collezione permanente. Le vetrate del MAC si trasformano così in grandi cornici che si rivolgono all’esterno, continuando quel processo di dematerializzazione del confine museale che era iniziato con l’ultimo Premio Lissone Design che ha arricchito la piazza del MAC con diverse opere permanenti.
Da ottobre si terrà Generativo
Premio Lissone 2025, uno dei principali appuntamenti dell’istituzione lissonese che quest’anno vedrà la partecipazione di artisti sia italiani che europei, selezionati da curatori e direttori di istituzioni internazionali, chiamati a indagare una specifica tematica particolarmente rilevante per il contemporaneo.
Infine, l’Amministrazione Comunale, per facilitare la partecipazione alla vita culturale e sociale della cittadinanza, intende promuovere la più ampia conoscenza della programmazione museale prevedendo tutti i sabati e le domeniche di apertura una visita guidata gratuita alle mostre in corso, rivolta anche alla comunità di riferimento, e durante la settimana laboratori per le scuole di ogni ordine e grado.
(foto MAC Lissone © Paolo Araldi)