Una storia di rinascita

«Il Papa mi ha riaperto il cuore»

La limbiatese è stata tra i protagonisti dello speciale trasmesso da Canale 5 «Francesco e gli invisibili: il Papa incontra gli ultimi».

«Il Papa mi ha riaperto il cuore»
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«Mi ha fatto riaprire il cuore alla fede, ora Papa Francesco sa che io esisto e per me significa davvero tanto». E’ ancora forte l’emozione di Giovanna M. ripensando all’incontro con il pontefice avvenuto pochi giorni prima di Natale. Mamma di quattro figli, la sua è una storia di vera rinascita, quella di una donna coraggiosa che ha saputo risollevarsi due volte: prima fuggendo dal marito violento e poi rimboccandosi le maniche per superare la profonda crisi dovuta alla pandemia che le ha fatto perdere il lavoro e la casa.

Limbiatese accolta dal Papa durante lo speciale "Francesco e gli invisibili"

La limbiatese è stata tra i protagonisti dello speciale trasmesso da Canale 5 «Francesco e gli invisibili: il Papa incontra gli ultimi». Insieme a lei, hanno conversato con Jorge Bergoglio un ergastolano, una senzatetto e una giovane scout. Giovanna ha potuto incontrare il pontefice grazie all’associazione Senza veli sulla lingua, che da anni sostiene le vittime di violenza di genere.

"Quando io e i miei quattro figli siamo scappati ho capito che non si poteva più tornare indietro - ha raccontato Giovanna - in casa mancava da mangiare, da vestire, ero tranquilla solo quando i miei figli andavano a scuola".
Un’esistenza complicata, in cui non c’era spazio per la fede. "Non mi facevo più neanche il segno della croce, Dio non lo sentivo vicino, ma ero io che lo tenevo lontano - ha ammesso - ora sono più serena, oggi pregare per me vuol dire avere un dialogo con qualcuno che mi vuole bene e non mi giudica".

Nel dialogo con Papa Francesco, Giovanna ha confidato che durante il lockdown ha pensato spesso alle donne vittime di femminicidio. "Come possiamo fare per ritrovare la nostra dignità?" ha poi chiesto al Santo Padre. "Il problema della violenza sulle donne è quasi satanico - ha risposto Papa Francesco senza mezza termini - approfittare delle debolezze di chi non può difendersi è umiliante".

Toccanti le parole di incoraggiamento a Giovanna: "Hai la dignità e la faccia sofferente di chi porta avanti la sua vita e quella dei suoi figli. Sei in cammino, sei in piedi, come la Madonna davanti alla croce. Trovare una via d’uscita concreta dipende solo da te, ma sei coraggiosa, sei ripartita da zero e ce la farai, sono sicuro".

Ha trovato una nuova occupazione e un appartamento

E Giovanna, nonostante il lavoro perso durante il lockdown e lo sfratto subìto, da pochi giorni ha trovato una nuova occupazione e un altro appartamento per lei e i suoi figli, tre maschi e una femmina, di 23, 21, 12 e 11 anni. In questi mesi difficilissimi è stata aiutata e supportata anche dalla Caritas e dal Centro di ascolto Il Ponte di Limbiate.
Al Papa ha chiesto cosa fare per avere un futuro migliore in questo momento di grave crisi dovuta al Covid. "Stai dando una lezione di resistenza alle calamità. Fai una scommessa con la vita, guarda avanti, cerca persone amiche per uscirne insieme e migliori" è stato il consiglio del pontefice. Parole che Giovanna custodisce nel suo cuore come un tesoro insieme al rosario che le ha regalato.
"Aver incontrato il Papa è stata un’emozione unica, mi ha dato forza, è riuscito a leggere nel mio cuore. Ho tanta gioia, speranza, ora sarò più battagliera" è stata la promessa di Giovanna davanti alle telecamere dopo l’incontro in Vaticano.
Prima di essere ricevuta dal Papa era agitatissima ma quando è entrata in sala insieme agli altri ospiti si è subito sentita a suo agio: "Mi ascoltava e mi capiva, si stava interessando a me. Con le sue risposte e i suoi sguardi mi ha fatto sentire importante. Mi porterò dentro per sempre questa esperienza, mi si apre il cuore ogni giorno sempre di più, quell’incontro mi aiuta ad affrontare la vita con forza sempre maggiore".

Durante le riprese del servizio speciale, ci sono stati anche alcuni momenti divertenti con Papa Francesco, che Giovanna ricorda con un sorriso: "Durante una pausa ci ha raccontato una barzelletta e ha chiesto che ci venissero portati dei biscotti, visto che non arrivavano si stava alzando lui per andarli a prendere. Ci ha sorpreso e ci ha fatto sorridere molto questo gesto spontaneo".

Il messaggio

La limbiatese ha raccontato la sua storia al mondo anche per lanciare un messaggio forte. "Spero che la mia testimonianza possa essere stata d’aiuto a qualcuno. E’ importante educare i maschi, ma anche le femmine, al rispetto del prossimo e delle persone più vulnerabili non solo fisicamente. Non bisogna mai prendersi gioco delle fragilità degli altri" sono le sue parole ad alcuni giorni di distanza dall’incontro con il Papa.

Rivolgendosi direttamente alle donne che stanno vivendo l’incubo delle violenze fisiche e psicologhe, Giovanna dice: "Chiedete aiuto a chi avete vicino, alla vostra famiglia di origine, che quando si verificano queste situazioni deve essere forte e dare sostegno. Le donne devono capire che l’amore è bello ma solo quando c’è rispetto".

Un dialogo con il Papa che a Giovanna ha cambiato la vita, infondendole forza e rinnovata fede. "Bisogna imparare ad aprirsi anche a se stessi, quando siamo arrabbiati pensiamo che Dio ci abbia messo da parte, ma non è affatto così, ne sono profondamente convinta - ha aggiunto - non bisogna essere vittime della vita, ci è stata donata e dobbiamo viverla. Finalmente vedo quanto valgo".
Giovanna auspica per lei e i suoi figli un futuro sereno: "Spero di trovare un lavoro stabile per essere autonoma e mantenere al meglio la mia famiglia, mi piacerebbe anche comprare una casa".

L’incontro col pontefice grazie all’associazione Senza veli sulla lingua

Giovanna è riuscita a trovare la forza di rialzarsi grazie anche al supporto di Senza veli sulla lingua, associazione nazionale di promozione sociale che si occupa di contrastare la violenza di genere, offrendo alle vittime assistenza psicologica e consulenza legale gratuite. «Abbiamo scelto di segnalare la storia di Giovanna perché la sua è stata una vera rinascita, volevamo far capire, attraverso la sua testimonianza, che chi è vittima di violenza non lo è per sempre. Lei si è rimboccata le maniche e si è rialzata. La prima volta l’abbiamo aiutata noi a rinascere, dandole anche supporto psicologico, e si è rifatta una vita» ha spiegato l’avvocato Ebla Ahmed, fondatrice del sodalizio nel 2013 insieme alla giornalista Patrizia Scotto di Santolo e l’imprenditrice Elisa Buonanno.

Colpita dalla crisi dovuta alla pandemia, Giovanna si sta rialzando una seconda volta e con la sua apparizione in televisione ha trasmesso un forte messaggio a tutte le donne per dire che dalla violenza si più uscire. «Una vittima di violenza non deve avere un marchio per sempre, nessuno può sapere quanto è stato difficile il percorso che affrontano le donne come Giovanna, ma la cosa più importante è che ce la si più fare» ha concluso Ahmed.
La mamma limbiatese, che oggi è una volontaria di Senza veli sulla lingua, ringrazia l’avvocatessa civilista Adalgisa Ranucci, la penalista Paola Paladina, la psicologa Silvia Bassi e counselor Annalisa Cantù.

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