Il parroco boccia il Ponte sullo Stretto, il lumbard Corbetta: "Se preferisce fare politica, si candidi alle elezioni"
E' polemica sulla battuta pubblicata dal parroco di Renate e Veduggio sul bollettino pasquale

La battuta sul ponte sullo Stretto di Messina pubblicata dal parroco di Renate e Veduggio con Colzano sul bollettino parrocchiale non è andata giù al capogruppo della Lega in Regione Alessandro Corbetta. "Io stimo e sono legato ai parroci di paese che lavorano per unire e guidare la comunità, non per dividerla - la bacchettata all'indirizzo di don Claudio Borghi - A quelli che preferiscono fare politica ricordo che ci si può sempre candidare alle elezioni".
"Il famoso, costoso e ormai inutile ponte..."
E' fresca di oggi, giovedì, la nuova frizione tra il leghista e il sacerdote. Non la prima: già lo scorso anno a contrapporli era stata la festa di Ramadan ospitata da don Borghi negli spazi dell'oratorio di Renate. Questa volta la "colpa" è del ponte sullo Stretto, "pallino" del segretario della Lega e Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini. Il parroco della Comunità pastorale Beato Mario Ciceri - unisce i fedeli di Renate e Veduggio - l'ha citato sul bollettino distribuito ai fedeli in vista della vicina Pasqua. Un'assonanza con il tema scelto per l'editoriale dal titolo "Lo stretto necessario". Stretto necessario che "ognuno interpreta a proprio piacimento o addirittura tornaconto", ha scritto don Claudio. Se per il cristiano essenziali sono condivisione, amore generoso e speranza, per un Ministro a caso della Repubblica Italiana, "immagino che "lo stretto necessario" venga da lui ahimé inteso come l'assoluta necessità di costruire il famoso, costoso e ormai inutile ponte per collegare le due sponde della Calabria e della Sicilia".
Corbetta: "Si candidi alle elezioni"
Una battuta, come detto, andata di traverso al lumbard Corbetta che oggi ha replicato sui social. Prima sottolineando la valenza dell'opera voluta da Salvini.
"Il Ponte è un'opera ingegneristica e avveniristica che collegherà la Sicilia con la Calabria - recita il post - e che porterà benefici in termini di lavoro, turismo, prestigio internazionale e anche un indotto economico importante per le stesse imprese lombarde del settore".
Poi sollevando alcune domande critiche sul parroco di Renate e Veduggio. Cosa spinge un prete a fare (bassa) politica su un volantino che dovrebbe invece preparare i fedeli a contemplare il messaggio profondo della Pasqua e della Risurrezione? Ma non sono proprio il Pontefice e la Chiesa a insegnare l'importanza di saper costruire ponti? La Chiesa ambrosiana condivide quanto riportato rispetto alla critica politica in un bollettino parrocchiale?
Certi politici dovrebbero ripassare un po' di italiano, inteso come lingua e cultura 'retorica'. Quando la Chiesa parla di ponti, non intende certo le opere ingegneristiche, bensì metaforicamente luoghi e occasioni per unire, avvicinare persone e culture diverse...
Un cittadino non è libero di dire come la pensa? Solo i politici possono esprimersi? Questa è la libertà?
Non è fare politica, è solo esprimere il pensiero della gente di buon senso. Prima del ponte ci sono altre priorità.
Don Claudio Borghi aveva avuto problematiche simili anche precedentemente, quando era parroco a Cinisello Balsamo. I sacerdoti dovrebbero pensare alla salute delle anime, non fare politica