Il parroco deve fare tutto da solo, per le benedizioni natalizie serve la richiesta
Stilato anche un regolamento per le visite: tv e radio spenti, niente caffè e cani... al loro posto
Impartire la benedizione natalizia ai fedeli dell’intera Comunità pastorale di Briosco da solo. Un compito arduo, anche fisicamente, per don Riccardo Castelli. Che però non ha alcuna intenzione di «perdere questa occasione di incontro, seppur breve, con le famiglie che lo desiderano». Ecco allora che per quest’anno ha previsto una nuova modalità: chi vorrà ricevere la visita del parroco, dovrà farne richiesta.
Benedizioni a richiesta
Come? compilando il coupon distribuito in tutte le abitazioni, da riconsegnare poi entro domenica 3 dicembre nelle apposite scatole posizionate nelle chiese parrocchiali di capoluogo e frazioni. Lo stesso ditte e negozi che potranno inviare un WhatsApp al 393-4776809 o una mail a comunitapastoralesanvittore@gmail.com. Sarà poi definito un apposito calendario che con tutta probabilità continuerà anche «dopo le festività natalizie, sforando nel tempo pasquale», ha spiegato don Riccardo.
Il sacerdote ha stilato anche un breve «regolamento» per le famiglie che si apprestano ad accoglierlo nelle loro abitazioni, affinché quello della benedizione sia un momento davvero vissuto a cuore aperto. Dalla preparazione dell’acqua da benedire in un «decoroso contenitore» alla presenza della Bibbia, di un cero e del pane da «spezzare e gustare insieme alla famiglia durante la cena».
Bando a caffè e cani
Radio e tv spenti, ha aggiunto due simpatici precetti: primo, non offrirgli il caffè. «Non offendetevi - ha scritto sui volantini indirizzati ai parrocchiani - lo so che lo offrite volentieri e di cuore perché spero vogliate un po’ di bene al vostro don, però, proprio se gli volete bene, evitategli una overdose di caffeina». Secondo, «richiudete i vostri cani. Il don ama gli animali, ma ha seriamente paura dei cani».
Infine, nessuna busta particolare per le offerte verrà predisposta. «La benedizione del Signore e la visita alle famiglie per me è un doveroso piacere gratuito e non un’occasione per chiedere l’offerta», ha sottolineato il parroco. Chi vorrà comunque lasciare un contributo avrà la garanzia che quest’ultimo resterà nella parrocchia di residenza «per sovvenzionare le opere in essere o in previsione».