Il Patto dei sindaci "per una Pianura Padana che Respiri"
Secondo i dati di Legambiente la Pianura Padana è uno dei luoghi più inquinati d’Europa e purtroppo la situazione in Brianza non è affatto rosea
E' stato presentato nella mattinata di ieri, lunedì 22 aprile, al Teatro Studio Melato – Piccolo Teatro di Milano Le Città Cambiano Aria - Il Patto dei sindaci per una Pianura Padana che Respiri, alla presenza dei sindaci delle maggiori città della pianura padana. Il patto è stato siglato in occasione della Giornata Mondiale della Terra, e ha visto presenti Oltre a Milano, Torino, Bologna, Venezia, Treviso e alle Città Metropolitane, anche gli amministratori di numerosi piccoli e grandi comuni delle quattro regioni che hanno sottoscritto il protocollo sulla qualità dell'aria.
Inquinamento, la situazione in Pianura Padana
La Pianura Padana è uno dei luoghi più inquinati d’Europa. A conclusione del primo trimestre del 2024, i dati forniti da ARPA Lombardia sui livelli di particolato sottile (PM10) misurato dalle centraline dei capoluoghi di provincia hanno fornito un quadro impietoso della qualità dell’aria respirata dai cittadini lombardi, sia come media annua, sia come media giornaliera, i due parametri il cui confronto è importante per la corretta valutazione della qualità dell'aria.
Tra gennaio e marzo, infatti, la concentrazione media di PM10 misurata in 6 capoluoghi su 10 è risultata eccedente il valore soglia (40 mg/mc) indicato dalla norma europea come media annua. L’aria peggiore si è registrata, nell’ordine, a Monza, Cremona, Brescia, Mantova, Lodi e Milano. Situazione solo appena migliore a Bergamo e Pavia, mentre le città che se la passano un po’ meglio sono quelle pedemontane, di Como, Varese, Sondrio e Lecco. In ogni caso, nessuna di queste città ha fatto registrare valori inferiori a quelli previsti dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, che una volta entrata in vigore abbasserà la media annua a 20 mg/mc.
Monza maglia nera
Altrettanto sconsolante è il dato relativo al numero di giorni in cui l’aria è risultata irrespirabile, facendo registrare valori superiori ai 50 mg/mc come media giornaliera. Due capoluoghi – Cremona e Brescia – alla data del 31 marzo hanno già sfondato il limite massimo di 35 giorni di aria irrespirabile all’anno fissato dalla direttiva, mentre altri 4 (nell’ordine: Milano, Monza, Mantova e Lodi) hanno quasi esaurito i giorni di ‘franchigia’ ammessi dalla direttiva. In bilico anche Pavia e Bergamo, per queste due città è improbabile che l’anno si concluda senza il superamento della soglia, mentre le giornate di aria tossica sono decisamente meno per i capoluoghi insubrici e per quello valtellinese.
Il ‘bilancio di medio termine’ della qualità dell’aria per il 2024 conferma per la Lombardia la distribuzione dei palmares di capoluoghi più inquinati non solo a quelli posti al centro dell’area metropolitana (Milano e Monza), con i loro irrisolti problemi di traffico urbano e autostradale, ma anche quelli che delimitano l’area agricola padana in cui si concentrano gli allevamenti intensivi: il quadrilatero tra Mantova, Brescia, Lodi e Cremona produce infatti oltre il 40% del latte, e il 50% della carne suina Made in Italy, grazie ad un patrimonio zootecnico che ha pochi eguali in Europa quanto a numero di capi.
Legambiente: "Gli amministratori lombardi siano più incisivi nei confronti di Regione Lombardia
“La notizia più importante di oggi è la creazione della Rete dei Sindaci Contro lo smog," dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. "Anche se, ci permettiamo di dire, questa alleanza arriva con qualche decennio di ritardo. Apprezziamo naturalmente lo sforzo fatto per creare un’alleanza, ma vorremmo sottolineare come le azioni per cui i Sindaci si impegnano, allo stato attuale, sono il 'minimo sindacale' per uscire dall’emergenza. Vorremmo vedere, da questo momento in poi, un’azione più incisiva nei confronti di Regione Lombardia, per portare in Europa fatti e risultati concreti nella lotta all’inquinamento dell’aria.”
L'invito per i cittadini
Proprio in questi giorni sono in programma a Strasburgo le ultime sessioni plenarie, tra le quali l’approvazione finale della revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria. Nella Giornata Mondiale della Terra, Legambiente è tornata a spronare anche i cittadini ad essere sempre più attivi: più mobilità sostenibile, verde urbano e scelte alimentari più attente e rispettose dell’ambiente. Tre pilastri che permettono tra l’altro di avere un’impronta più sostenibile e che possono contribuire ad un’aria più pulita e sana.