A Mosul

Il progetto del Centro Trapianti in Iraq è stato un successo

Figura fondamentale del progetto, avviato nel 2023, è stata Marta Verna, pediatra della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori

Il progetto del Centro Trapianti in Iraq è stato un successo

Il progetto inizialmente prevedeva quattro trapianti, ma a conclusione ne sono stati effettuati 38. Segno inequivocabile di una iniziativa nata sotto una buona stella e conclusasi ben oltre le più rosee aspettative.

Il progetto del Centro Trapianti in Iraq è stato un successo

Di cosa parliamo? Del progetto del primo Centro Trapianti di cellule Staminali Ematopoietiche che in questi giorni è terminato a Mosul, in Iraq, e che ha visto per lungo tempo la collaborazione tra Fondazione Avsi, Fondazione Maria Letizia Verga e Ospedale San Gerardo, oltre che del governo iracheno.

Dato il successo ottenuto la collaborazione non terminerà ma proseguirà attraverso un accordo di long-term e in futuro con una missione finale a Mosul. E intanto la coordinatrice Marta Verna, pediatra della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, in questi giorni ha ricevuto l’invito formale alla Camera dei Deputati dove verrà inaugurata la mostra fotografica dell’artista Riccardo Bagnoli, “Marianne d’Italia” dedicata a ottanta donne italiane che si sono distinte per il
loro impegno civico, lo spirito libertario e l’impegno sociale. Tra le protagoniste selezionate dalla curatela figura anche la stessa dottoressa Verna.

Ma andiamo a scoprire nel dettaglio il progetto “Start-up del primo centro trapianto di cellule staminali ematopoietiche” realizzato presso l’Al Hadbaa Hospital a Mosul, in Iraq.

Avviata nel 2023, l’iniziativa come detto è stata coordinata dalla dottoressa Marta Verna, e gestita dalla Fondazione AVSI, organizzazione della società civile, grazie a un finanziamento del governo iracheno. L’accordo iniziale prevedeva la realizzazione di 4 trapianti mentre a conclusione del progetto ne sono stati eseguiti 38, sia in pazienti adulti sia in pazienti pediatrici, risultati che attestano l’efficacia e la solidità del percorso costruito insieme ai professionisti locali.

Per la cura della talassemia e non solo

A Mosul, città ancora in ricostruzione dopo anni di conflitto, la talassemia resta una delle malattie genetiche più diffuse. Molti pazienti dipendono da trasfusioni a vita e il trapianto di midollo, unica cura ad oggi disponibile, è accessibile solo all’estero a costi altissimi. Il trapianto è inoltre spesso l’unico trattamento salvavita per le malattie ematologiche quali la leucemia. Il progetto presso l’Al Hadbaa Hospital è l’unico che ha reso possibile questo tipo di cura in loco portando nuova speranza alle famiglie irachene colpite da malattie del sangue.


La dottoressa Verna, da poco rientrata dall’ultima missione in loco, ha espresso grande soddisfazione:

“Con questa missione si chiude formalmente il progetto di start-up del centro trapianti, che possiamo finalmente dichiarare un successo. È stato certamente il più impegnativo tra i miei progetti, ma i risultati ottenuti superano di gran lunga gli obiettivi iniziali”.

“Questo progetto rappresenta un motivo di grande orgoglio per il nostro Istituto – ha aggiunto il Presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori Claudio Cogliati -. La straordinaria riuscita del centro trapianti di Mosul dimostra quanto la collaborazione internazionale, quando fondata su competenza, dedizione e visione condivisa, possa generare un impatto reale e duraturo. Il lavoro della dottoressa Verna e di tutti i professionisti coinvolti testimonia l’eccellenza clinica e scientifica che caratterizza il nostro IRCCS. Aver contribuito a rafforzare un percorso di cura tanto complesso in un contesto così sfidante è un risultato di valore umano oltre che sanitario, e conferma il nostro impegno nel promuovere iniziative capaci di migliorare concretamente la vita dei pazienti, ovunque ce ne sia bisogno”.

Il progetto

Il progetto, così come i precedenti già conclusi, si è avvalso di un gruppo di esperti provenienti da ospedali italiani di eccellenza e si è articolato attraverso un iniziale training in Italia da parte dei colleghi iracheni ma soprattutto attraverso multiple missioni in loco. Si inserisce nella lunga tradizione della Pediatria dell’ospedale San Gerardo di Monza, che – grazie al sostegno della Fondazione Maria Letizia Verga – promuove da sempre programmi di cooperazione internazionale. Marta Verna è infatti coordinatrice del progetto Children Global Medicine: un’area di studio, ricerca e pratica clinica creata e sostenuta dalla Fondazione Maria Letizia Verga dal 1986 e dedicata al miglioramento dello stato di salute e dell’accesso alle cure pediatriche a livello globale, secondo il principio dell’equità. La metodologia principale adottata è il capacity building, ovvero lo sviluppo e l’implementazione delle conoscenze locali finalizzato a rendere autonomi i vari centri. I progetti sono pensati per creare sostenibilità strutturale, economica e organizzativa, modificando stabilmente la storia sanitaria dei Paesi coinvolti. Le aree di intervento comprendono sia progetti di implementazione di cure e miglioramento della qualità assistenziale sia la formazione di operatori sanitari in loco e presso il Centro Maria Letizia Verga – IRCCS San Gerardo dei Tintori.

“Solo lavorando con loro, fianco a fianco, è possibile davvero realizzare un progetto di alta specializzazione come questo. Ringrazio tutti gli amici e colleghi, tra cui Pietro Pioltelli, ematologo del nostro Ospedale, che mi hanno aiutato a portare a termine questa grande scommessa”, conclude la dottoressa.

E non è finita

La collaborazione con le autorità irachene proseguirà attraverso un accordo di long-term follow-up che prevederà attività di supervisione da remoto e una futura missione finale.
Parallelamente, la dottoressa Verna è stata invitata alla Camera dei Deputati per l’inaugurazione della mostra fotografica dell’artista Riccardo Bagnoli, “Marianne d’Italia”, a cura di Paola Severini Melograni dedicata a ottanta donne italiane che si sono distinte per il loro impegno civico, lo spirito libertario e l’impegno sociale. Tra le protagoniste selezionate dalla curatela figura anche la stessa dottoressa Verna.