Lettera al Prefetto

Il sindaco contro i Centri di accoglienza: «Sono un pericolo per tutta la comunità»

Dopo l’aggressione al CaS di via Udine Marco Citterio scrive una lettera al Prefetto

Il sindaco contro i Centri di accoglienza: «Sono un pericolo per tutta la comunità»
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E’ deciso a tutelare e salvaguardare i suoi cittadini, il sindaco di Giussano Marco Citterio, che si schiera apertamente contro i Centri di Accoglienza Straordinari, i cosiddetti Cas. Dopo l’aggressione, con tanto di coltello, avvenuta la settimana scorsa, nell’appartamento di via Udine, dove vivono una ventina di profughi, anche l’Amministrazione si mobilita e inizia a fare i propri passi.

Il sindaco contro i Centri di accoglienza: «Sono un pericolo per tutta la comunità»

«Quel centro di accoglienza da tempo crea problemi ai residenti del palazzo di via Udine - spiega il primo cittadino Marco Citterio - siamo a conoscenza della difficile convivenza che esiste tra i profughi e i vicini, ma anche tra gli stessi stranieri, di origini diverse con storie e problemi diversi, radunati tutti insieme nell’appartamento; subito dopo l’aggressione ho sentito le forze dell’ordine, le famiglie residenti nello stabile, ma ho voluto anche scrivere una lettera al Prefetto per segnalare la situazione, che è sempre potenzialmente pericolosa».

Una situazione che preoccupa molto Citterio:

«I residenti subiscono e sono costretti a sopportare diversi disagi a causa della presenza del gruppo di immigrati sin dal 2018, ovvero da quando è stato creato quel centro di accoglienza. I CAS vengono dislocati sul territorio a seguito di bandi fatti dalla Prefettura: vengono dati in gestione ad enti pubblici o privati, ad esempio alle cooperative sociali, come in questo caso, ma spesso non c’è un’adeguata sistemazione. Il Comune non può fare nulla, ne viene a conoscenza solo quando vengono richieste le residenze per gli stranieri, ma è evidente che rappresentano un problema che si ripercuote sulla collettività, creando in alcuni casi, tensioni sociali pericolose - spiega - non condivido affatto questa gestione diffusa dei centri di accoglienza, che dovrebbero essere temporanei, “straordinari” come dice la parola stessa, ma che di fatto sono permanenti. Rappresentano un pericolo per tutta la comunità».

Citterio punta il dito anche contro lo Stato: «L’immigrazione è un problema che lo Stato non sa gestire e scarica sul territorio, ma ne va della sicurezza dei cittadini. La situazione è preoccupante, anche in termini di condizioni igienico - sanitarie, ecco perchè dopo il Prefetto, segnaleremo di fare dei controlli anche agli enti competenti».
La presenza del Cas in via Udine, a Paina, non è l’unica in città: «C’è un altro piccolo centro di accoglienza, che però è di dimensioni ridotte e che fino ad oggi, non ha creato problemi».

In passato in città ci sono stati altri problemi, con il centro di accoglienza di via Pola con una cinquantina di immigrati, ma anche di quello di via Giordano dove vivevano 14 richiedenti asilo.

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