Braccio di ferro giudiziario

Il soppalco costruito insieme all’edificio diventa abusivo dopo 50 anni

Prosegue, infatti, il braccio di ferro giudiziario tra la proprietà, rappresentata dall’avvocato Bruno Santamaria e il Comune di Monza che si è costituito nel giudizio.

Il soppalco costruito insieme all’edificio diventa abusivo dopo 50 anni
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Quando l’edificio fu costruito - era il 1961 - nessuno sollevò alcuna obiezione di fronte al mezzanino realizzato appositamente per rendere più funzionale il negozio che, sviluppandosi in altezza, necessitava di un camminamento per far sì che il personale potesse raggiungere anche gli scaffali più alti. A distanza di 50 anni tuttavia - e siamo nel 2011 - il Comune ha ritenuto che lo stretto corridoio che corre attorno al perimetro interno dell’esercizio commerciale di via Vittorio Emanuele 16 a Monza fosse in realtà abusivo.

Il soppalco costruito insieme all’edificio diventa abusivo dopo 50 anni

Un problema che, a distanza di oltre dieci anni, non si è risolto. Prosegue, infatti, il braccio di ferro giudiziario tra la proprietà, rappresentata dall’avvocato Bruno Santamaria (che ha fatto appello avanti il Consiglio di Stato contro per l’annullamento della sentenza del tar della Lombardia), e il Comune di Monza che si è costituito nel giudizio.

Tutto inizia, si diceva, nei primissimi anni Sessanta.

«Quando l’edificio venne costruito, fu fin da subito dotato di questo stretto camminamento che forma un unico corpo con la struttura e che serve a raggiungere gli scaffali più alti - ha spiegato il legale - Il negozio ottenne l’agibilità e per cinquant’anni il corridoio non ha costituito alcun problema. Era ovviamente anche indicato nella scheda catastale. Nel 2010, improvvisamente, per il Comune era diventato un abuso perché, a loro dire, andrebbe a costituire un incremento della superficie».

Di qui la richiesta di sanatoria da parte della proprietà che era stata respinta. Il Tar aveva dato ragione al Comune e nel 2019 la proprietà, sempre rappresentata dall’avvocato Santamaria aveva presentato appello, procedimento nel quale il Comune si è costituito solo ora.

(nella foto di copertina l’avvocato Bruno Santamaria che rappresenta il proprietario del negozio di via Vittorio Emanuele nel quale fu realizzato il corridoio dichiarato abusivo dopo 50 anni)

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