Ilaria Salis ha presentato il suo libro a Monza
L'evento, molto atteso e non privo di polemiche, si è svolto ieri, venerdì 21 marzo alle 21.15 presso il Capitol di via Pennati
Monza ha nuovamente accolto Ilaria Salis, europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra e scrittrice, per la presentazione del suo libro Vipera, edito da Feltrinelli. L'evento, molto atteso e non privo di polemiche, si è svolto ieri, venerdì 21 marzo alle 21.15 presso il Capitol di via Pennati.
Ilaria Salis ha presentato il suo libro a Monza
Sul palco dell’Anteo, Salis ha dialogato con l’assessora monzese Arianna Bettin, il padre Roberto Salis e il giornalista Alfredo Somoza. Tra gli interventi, anche quello di Alice Pelosi, membro del Comitato Liberiamo Ilaria Salis, che aveva già mobilitato l’opinione pubblica con una fiaccolata per chiedere la sua liberazione. Salis, infatti, è stata detenuta per mesi nel carcere di Budapest con l’accusa – sempre respinta – di aver aggredito due nazisti durante la Giornata dell’Onore, evento che si svolge ogni anno l’11 febbraio nella capitale magiara.
Il libro racconta i 15 mesi di detenzione vissuti dall’autrice e le idee politiche maturate in quel periodo, offrendo una prospettiva sia umana che politica. Fondamentale, in quel periodo, è stato il supporto costante del padre Roberto, che ha denunciato pubblicamente le condizioni della figlia. Proprio a lui ha fatto riferimento il giornalista Alfredo Somoza, sottolineando: “Questa storia ha due facce: quella di Ilaria e quella di chi l'ha vissuta dall'esterno”.
Le polemiche dei giorni scorsi
Nei giorni precedenti, la presentazione del libro aveva suscitato forti reazioni politiche, con il capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Alessandro Corbetta, che aveva definito l’evento una “vergognosa passerella”. Tuttavia, durante la serata non si sono registrati oppositori e l’Anteo era gremito di sostenitori, che hanno espresso solidarietà sia durante la presentazione che nel firmacopie successivo.
Oggi Salis si occupa di carcere e migrazione a Bruxelles. Il processo resta sospeso grazie all'immunità parlamentare, ma l'Ungheria ne ha chiesto la revoca. “La mia battaglia continua, ma non è più solo mia”, ha dichiarato Salis.






