In Africa con Aleimar per aiutare centinaia di bambini
Tra i volontari dell'associazione Onlus Aleimar di Melzo anche Emma Baldelli

Sono partiti in dieci per aiutare centinaia di bambini e tra di loro c'è anche Emma Baldelli di Bernareggio. Non sono supereroi, ma persone come tante, volontari dell’associazione Onlus Aleimar di Melzo. A renderli speciali sono le azioni che hanno compiuto. La loro missione era dare un sostegno ai progetti del sodalizio in Benin, impegnato da anni nel contrasto alla malnutrizione infantile.
Da Melzo all'Africa per i bambini
A prendere il volo per l’Africa, guidati dalla direttrice del sodalizio Ilaria Ventura, sono stati Gesualdo Bergamini, Anna Colognesi e Alice Artusi di Melzo, Sara Manzoni di Gorgonzola, Davide Riva di Milano, Arianna Gelfi di Casirate, Daria De Siero di Gallarate, Federica Fina di Vaprio, Anna Rosaria Maria Piazza dalla Sicilia e, come già detto, Emma Baldelli di Bernareggio. Obiettivo della loro "missione" monitorare uno dei tanti progetti che Aleimar porta avanti in tutto il mondo a sostegno dei più fragili: i bambini e le loro famiglie.
La situazione del Benin
In particolare in Benin, la malnutrizione continua a colpire migliaia di piccoli ogni anno, negando loro un’infanzia serena e compromettendo il loro futuro. La carenza di nutrienti essenziali compromette lo sviluppo fisico e cognitivo, indebolisce il sistema immunitario e aumenta il rischio di contrarre malattie gravi. Un bambino malnutrito ha meno probabilità di frequentare la scuola, di apprendere e di costruirsi un futuro autonomo.
I volontari hanno scelto di mettersi in gioco in prima persona, portando con sé competenze, energie e un forte senso di responsabilità, dando il proprio contributo attraverso la distribuzione diretta di alimenti terapeutici, integratori, latte in polvere e pasti sani.
Le testimonianze
Il viaggio dei volontari in Benin è stato un gesto concreto di solidarietà, ma anche un messaggio forte: nessun bambino dovrebbe lottare per mangiare, crescere o semplicemente vivere - hanno spiegato dall’associazione - Grazie al supporto ricevuto, Aleimar ha potuto rafforzare la propria azione sul territorio, portando aiuto, ma soprattutto speranza.
Un’esperienza forte anche per chi non è la prima volta che la vive, come il caso della gorgonzolese Sara Manzoni:
I sogni, in quanto tali, non hanno confini, sono imposti dalla mente per rendere l’esperienza meno faticosa, più gestibile a livello emotivo, e quindi più leggera - ha raccontato - I bambini, che sanno tutto, sono molto più competenti di quanto immaginiamo: riescono a vedere e sentire il mondo senza limiti, senza barriere. Questa è la meraviglia dell’infanzia: un mondo libero, aperto a ogni esperienza, con un cuore già pronto ad accogliere e a incontrare.
Parole cui ha fatto eco anche la melzese Alice Artusi:
Non è stata la mia prima volta in Africa, ma è stata la prima volta che ho vissuto a pieno il caldo, la fatica e il lavoro in Africa. Sono stata circondata da occhioni pieni di speranze, sorrisi meravigliosi, abbracci, canti e balli. È stata un'esperienza unica, indimenticabile! Sono partita con amici colleghe e sconosciuti, siamo tornati gruppo! Pieni di ricordi, di emozioni, di colori, di profumi che solo l'Africa è in grado di regalare.

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