Il caso

In azienda non c'è posto per lei: disabile 50enne a un passo dal licenziamento

Sciopero proclamato da Uilm e Usb davanti alla Stmicroelectronics di Agrate; solidarietà del Pd, il Movimento 5 Stelle porta il caso all'attenzione del Governo.

In azienda non c'è posto per lei: disabile 50enne a un passo dal licenziamento
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Disabile al 67%, è a un passo da licenziamento, dopo un quarto di secolo, perché l'azienda non intende ricollocarla.

E' la storia di un'operaia 50enne in forze da 24 anni alla Stmicrolectronics di Agrate. Un caso portato alla ribalta dalle sigle sindacali Uilm e Usb, che hanno indetto una giornata di sciopero per oggi, venerdì 26 gennaio, con relativo presidio davanti ai tornelli di ingresso della multinazionale di via Olivetti.

La solidarietà di Movimento 5Stelle e Partito democratico

Caso che presto, attraverso il Movimento 5 Stelle (presente al presidio con il consigliere regionale Marco Fumagalli), approderà con un'interrogazione anche all'attenzione del Governo. Non è tutto, perché la lavoratrice ha incassato anche la solidarietà dello stesso consigliere regionale pentastellato e della segreteria provinciale del Partito democratico.

La ricostruzione di Uilm e Usb

"Dopo aver perso un ricorso in Ats sulla ricollocazione lavorativa giudicata inadeguata di una collega con gravi problemi di salute  - fanno sapere le due sigle sindacali attraverso un volantino diffuso durante il presidio - la direzione dell'azienda procede al suo licenziamento inventandosi che in una realtà di 5mila persone non riesca a trovare un ricollocamento per una persona per di più diplomata... I lavoratori più fragili vengono licenziati o abbandonati a loro stessi".

Il racconto della lavoratrice

A raccontare quanto accaduto è la diretta protagonista della vicenda

"Lavoro in azienda da 24 anni - ha raccontato Domenica Parisi, 50 anni, di Roncello, operaia appartenente alle categorie protette con una disabilità certificata del 67% - Dopo essere stata in un reparto produttivo, al peggiorare delle mie condizioni di salute avevo chiesto, con relativa certificazione sanitaria, il trasferimento in un ufficio. Mi hanno assegnato all'ufficio posta, con altri due colleghi. Dopo due anni e mezzo ho chiesto che mi venisse riconosciuto un contratto da impiegata, come i miei due colleghi. Qualche soldo in più mi sarebbe anche servito per acquistare alcuni medicinali. Ho ricevuto in rifiuto  e mi è stato detto che sarei dovuta ritornare in produzione, nel reparto da cui era stata esonerata. Una volta in reparto ho accusato un malore e sono stata ricoverata".

Domenica Parisi

La lavoratrice riferisce di aver vinto un successivo ricorso con relativa certificazione da parte di Ats che attesta l'impossibilità a tornare nel reparto di produzione.

Il sindacato: "Pronti ad adire le vie legali"

"L'azienda si è presa del tempo, ma poi ha recapitato alla lavoratrice una lettera che propone un accordo economico, che porterebbe poi al licenziamento effettivo - ha spiegato Michele Solimando, sindacalista di Usb - Una lettera che abbiamo impugnato. Abbiamo in previsione un incontro all'Ispettorato del lavoro in occasione del quale chiederemo nuovamente la ricollocazione della lavoratrice in ufficio, con compenso da impiegata. Se anche questo tentativo dovesse fallire, adiremo le vie legali. E' assurdo infatti che una multinazionale come St, che solo in questo sito ha più di 5mila dipendenti, non riesca a ricollocare una persona in azienda da 24 anni, appartenente alle categorie protette".

"Ammalarsi non è una colpa - ha concluso Domenica Parisi - Mi senso discriminata sia come donna che come persona malata".

Interrogazione al Ministro dell'Economia e Finanza

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Marco Fumagalli, presente come detto al presidio, ha annunciato un'interrogazione al Ministro dell'Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, per chiedere conto di quanto accaduto, alla luce del fatto che il Governo detiene il 50% della proprietà della società che controlla il 27,50% delle azioni di StM.

"Rilevato il licenziamento di una lavoratrice impiegata presso l’Ufficio Postale interno dell’azienda, dopo essere stata spostata da circa due anni prima dal reparto produzione per motivi di salute - si legge nell'interrogazione - Per tale motivo la lavoratrice aveva anche un trattamento economico inferiore rispetto ai due colleghi uomini impiegati nello stesso ufficio pur essendo comunque in possesso del diploma di scuola superiore. La decisione dell’azione di procedere al licenziamento è dovuta a problemi di salute che hanno determinato il ricollocamento. Il valore delle azioni della società è passato da circa 14 € di 5 anni fa alle attuali 42 € e che pertanto l’azienda gode di buona salute economica e finanziaria. Accertato che in un comunicato stampa sul sito aziendale del 20 aprile 2023 si legge: “ST ha inoltre continuato a porre le persone al primo posto, anche attraverso azioni e iniziative di formazione volte a supportare una cultura più diversificata e inclusiva; ha inoltre realizzato ulteriori progressi in termini di salute e sicurezza, attrazione dei talenti e coinvolgimento, conseguendo fra gli altri i seguenti risultati… Si interroga il ministro se è a conoscenza dei motivi del licenziamento della risorsa impiegata presso lo stabilimento di Agrate Brianza e se non ritiene in qualità di azionista di riferimento di chiedere spiegazioni alla STMicroelectronics visto che il comportamento tenuto contraddice con la strategia aziendale in tema di risorse umane pubblicizzata dalla azienda; Se non ritiene il governo di rivedere la disciplina dei licenziamenti individuali che, anche alla luce di recenti sentenze della Corte Costituzionale, rischiano di favorire una logica di profitto rispetto alla tutela dei posti di lavoro; come intende intervenire il governo per tutelare quei lavoratori che ultra cinquantenni vengono espulsi dal mercato del lavoro e che non sono prossimi alla pensione".

"Comportamento arrogante"

"Il M5S prende posizione rispetto all’arroganza delle multinazionali che macinano profitti e poi licenziano dipendenti con idoneità lavorativa limitata e conseguente stato di salute - ha poi commentato Marco Fumagalli - In 5 anni la società è passata da una quotazione in Borsa di 14 € a 42 € e pertanto non ci sono problemi finanziari a giustificare il provvedimento. Le azioni della società sono in mano in forma indiretta dallo stato italiano per almeno il 14 % e per l’altro 14 % dello stato francese, e la società si vanta di gestire le risorse umane in modo responsabile. Il senatore Marton ha annunciato il deposito di una interrogazione al MEF con la quale chiede se il Ministro ha intenzione di chiedere spiegazioni alla società e in quale misura si intende tutelare i lavoratori che per motivi di salute e di età hanno difficoltà a ricollocarsi e non sono nemmeno prossimi alla pensione. Deve essere chiaro che prima del profitto viene la tutela dei posti di lavoro e se ritiene il governo di dover modificare il Job Act tutelando maggiormente i lavoratori visto che la rete di protezione del reddito di cittadinanza è stata completamente smantellata".

Sostegno alla lavoratrice e ai sindacati anche dal Pd

Netta la posizione anche della segreteria provincia del Partito democratico che ha diramato una nota con la quale esprime piena solidarietà alla lavoratrice, appoggio alla battaglia condotta dalle sigle sindacali e chiede all'azienda di ritornare sui suoi passi.

"Abbiamo appreso la triste notizia del licenziamento di una dipendente della multinazionale STMicroelectronics di Agrate Brianza - ha dichiarato Jenny Arienti, responsabile Lavoro del Pd di Monza e Brianza - Il licenziamento di una lavoratrice o di un lavoratore è sempre una sconfitta anche sociale e lo è ancor di più se lavoratrice, come in questo caso, ha problemi di salute".

"Come Partito Democratico di Monza e Brianza esprimiamo la nostra vicinanza alla lavoratrice licenziata perché in una società civile l’umanità e l’attenzione ai bisogni dovrebbero far da guida nell’assunzione di decisioni che, in un momento storico come quello attuale, possono avere conseguenze drammatiche - ha aggiunto il segretario provinciale Lorenzo Sala -  Auspichiamo che l’azienda, mettendo al centro la solidarietà e la responsabilità sociale, ritorni sui suoi passi e che si trovi una soluzione condivisa. Siamo al fianco dei lavoratori che scioperano per il licenziamento della collega"

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