Seregno

In bicicletta hanno percorso oltre 500 km sui passi più alti della Francia meridionale

Vacanze alternative per Nicola Viganò, con la moglie Stefania e i due bimbi: un tour con un dislivello di 11mila metri

In bicicletta hanno percorso oltre 500 km sui passi più alti della Francia meridionale
Pubblicato:

Con le due ruote nel sangue e il rammarico di essere stato un corridore professionista mancato, Nicola Viganò, 43 anni, ha trascorso le vacanze con la famiglia in sella alla bicicletta. Una volta di più ha sorpreso e strabiliato per l’impresa compiuta. Con lui sono stati protagonisti la moglie Stefania e i figlioletti Fabian, tre anni, e Vittoria, due.

In bicicletta hanno percorso oltre 500 km sui passi più alti della Francia meridionale

Dal 3 al 12 agosto hanno percorso oltre 500 chilometri con un dislivello di 11mila metri. Un tour nella bassa Francia attraverso le Alpi Marittime, in Alta Provenza, con partenza e arrivo a Nice Cote d’Azur, toccando però i passi più alti di quella zona montuosa. Viganò in sella alla sua bici ha trainato un carrozzino dove hanno trovato alloggio i due figli, mentre la consorte Stefania aveva attrezzato una bicicletta porta-bagagli e vivande.
Sette le tappe: Nizza-Col de Turini; quindi Col de Turini- Roquesterone; poi Roquesterone-Castellane; Castellane-Saint Croix de Verdon; Saint Croix de Verdon-Bergemon; Bergemon-Nizza.

"Stanchi ma soddisfatti"

«Al termine del tour – ha spiegato Nicola Viganò - ci siamo tolti lo sfizio di affrontare due salite famose, molto conosciute per merito del Tour de France, la Saint Etienne-Col della Bonette di 2.802 metri, con il valico più alto d’Europa, e anche il Demonte-Fauniera a 2.481metri. La nostra avventura è stata affascinante e ho trovato tanto entusiasmo lungo il percorso - ha proseguito - I francesi sono molto rispettosi di noi ciclisti. Per la verità, lungo le strade abbiamo trovato pochissimo traffico. Per le nostre soste serali di riposo ci siamo serviti di camping o bed & breakfast, in cui ci è stata riservata sempre una buona accoglienza. Un giorno eravamo rimasti senza viveri ed eravamo vicini a una fontana: una signora ci ha notato e ci ha ospitato molto gentilmente a casa sua offrendoci il pranzo, così abbiamo fatto amicizia. Lungo l’itinerario abbiamo visto dei panorami incantevoli e anche delle località carine, però, poco frequentate. Una volta terminato il tour e rientrati a Nizza abbiamo ripreso il nostro furgone e siamo rientrati a Seregno. Stanchi, molto stanchi, ma soddisfatti, anche perché i nostri bimbi si sono molto interessati a quello che vedevano, interagendo su molte cose».

Per la famiglia seregnese «vacanze alternative che hanno rafforzato lo spirito e ci hanno fatto comprendere come si possono affrontare anche le difficoltà della vita - spiega Viganò - La scelta non è stata facile, ma sapevamo che si poteva fare anche con bimbi al seguito. La bicicletta è un mezzo che diverte e rilassa al tempo stesso, e permette di inoltrarsi a osservare paesaggi che in altro modo sfuggirebbero, consente di essere a contatto stretto con la natura. Più volte abbiamo mangiato nei boschi. Lungo tutto le strade abbiamo incontrato tante persone che ci incoraggiavano, incitavano e si complimentavano».

Non è la prima volta

Nicola Viganò con la sua famigliola non è nuovo a questo modo di trascorrere le vacanze. Lo scorso anno era partito da Colico e sulla ciclabile in Val Chiavenna aveva raggiunto la dogana del Maloja a Vicosoprano, quindi il giorno successivo Vicosoprano-St. Moritz, valicando il passo del Maloja, con il pernottamento in un b&b, per procedere verso St. Moritz sulla ciclabile fino a Zernet, attraversando un bosco bellissimo, e salendo al passo del Forno sulla strada normale. Quindi lo Stelvio, Bormio, Santa Caterina e il passo del Gavia.

Seguici sui nostri canali
Necrologie