Cresce la rete delle piste ciclabili, ma i punti critici restano e mettono a rischio chi sceglie la bici anche in Brianza. È quanto emerge dall’aggiornamento del Piano Strategico della Mobilità Ciclistica della Provincia di Monza e Brianza, che ha individuato 60 nodi a rischio, i cosiddetti «punti neri».
I punti neri per le bici

La maggior parte di quelli più gravi si concentra proprio a Monza. Tra il 2020 e il 2022 il record di feriti si è registrato all’incrocio viale Sicilia-viale Stucchi, con 20 persone coinvolte. Seguono via Boito-via Battisti (11 feriti) e viale Lombardia-via Romagna (9 feriti). Ma l’elenco dei punti neri è lungo: spiccano anche via Gramsci-via Garibaldi a Lissone (8 feriti), corso Milano-via Fratelli Cairoli a Monza (8), e le criticità in comuni limitrofi come Seregno (via Beato Angelico-via Cadore, 7 feriti) e Cesano Maderno (via Nazionale dei Giovi-corso Libertà, 7).
Tra i primi tredici i nodi catalogati come «ad alta pericolosità» cioé con almeno 6 feriti per ciascun incrocio spiccano quasi tutte strade monzesi. In molti casi si tratta di arterie trafficate o di attraversamenti che obbligano i ciclisti a immettersi in carreggiate promiscue senza protezioni fisiche. La fotografia infatti (come si vede nella tabella qui sopra dei punti a più alta incidentalità) restituisce un dato chiaro: il problema non è solo nei tratti mancanti di ciclabili, ma soprattutto negli snodi dove bici e auto si incrociano senza protezioni adeguate. Tra le luci e le ombre di Monza troviamo altri due aspetti in contrasto: il capoluogo si distingue per la dotazione di infrastrutture a servizio della ciclabilità: conta infatti 374 posti bici in velostazioni e rastrelliere, gestiti da Monza Mobilità, un numero record in provincia.
Nella relazione viene bocciata però la stazione ferroviaria come «non adeguata» alla inter-modalità perché priva di scivoli per biciclette nel sottopasso.
Le azioni da intraprendere
Il Piano Strategico provinciale della Mobilità Ciclistica oltre a raccogliere dati, individua però criticità e definisce le priorità di intervento.
Il Piano ha delineato quindi tre scenari di sviluppo della rete portante della ciclabilità brianzola, distinguendo tra interventi urgenti e prospettive di lungo periodo.
Lo Scenario 1, a breve/medio termine e con priorità alta, si concentra sugli itinerari di connessione con le polarità più dense, in particolare nel settore ovest. Tra questi spiccano la dorsale Monza-Giussano lungo la SS36, con relativi itinerari trasversali, la ciclabile nord-sud nel Parco Grubrìa (Meda-Nova Milanese), le connessioni Barlassina-Cesano Maderno-Limbiate e Meda-Seregno (Green Lane Brianza Ovest), la Cesano-Biassono (Greenway Pedemontana – PCIR n.14) e il percorso trasversale lungo il Villoresi (PCIR n.6).
Lo Scenario 2, di lungo periodo ma con priorità media, arricchisce ulteriormente la rete con la connessione Seveso-Seregno (Green Lane Brianza Ovest) e con l’itinerario nel settore est Carnate-Arcore-Vimercate-Agrate. Si aggiunge inoltre un tracciato più turistico, il percorso nord-sud Briosco-Triuggio-Vedano al Lambro (PCIR n.15 – Lambro).
Infine lo Scenario 3, con priorità bassa, punta al completamento della rete con itinerari per gli spostamenti quotidiani e il tempo libero, come Cornate d’Adda-Vimercate-Biassono (Greenway Pedemontana – PCIR n.14), Vimercate-Roncello, Mezzago-Cavenago, Bernareggio-Cavenago, Renate-Triuggio, Ceriano Laghetto-Lentate e Misinto-Cesano Maderno (queste ultime due coincidenti in parte con il PCIR n.5 – Via dei Pellegrini, tratto lombardo della Ciclovia Francigena).
Le azioni necessarie su Monza
C’è da dire che a Monza, sono previste alcune delle azioni più urgenti: i percorsi ciclabili lungo viale Correggio e viale Stucchi, con l’obiettivo di migliorare la continuità e la sicurezza dei tratti esistenti: l’asse viale Elvezia-via Lario, in direzione Muggiò, per favorire la connessione dei percorsi ciclabili verso l’area nord della città.
E tra le priorità c’è anche il collegamento tra le piste ciclabili situate in prossimità della nuova SP6, nel tratto compreso tra via della Birona e via Zanella, finalizzato alla messa in sicurezza sia degli utenti ciclabili sia di quelli pedonali. Il tutto con l’obiettivo di collegare in modo sicuro la stazione ferroviaria con gli assi principali di ingresso e attraversamento urbano.
«Solo quando la rete ciclabile è sicura e ben connessa che le persone scelgono davvero di usarla, trasformando ogni spostamento in un gesto di cura verso sé stessi, la comunità e l’ambiente», ha spiegato il presidente della Provincia Luca Santambrogio.