In cura a Monza per la leucemia scrive agli altri bambini: "Siamo tutti speciali"
Nicolas, 8 anni, ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco una profonda riflessione sulla diversità.
Nicolas, 8 anni, di Cesano Maderno, è in cura per la leucemia. Nei giorni scorsi ha preso carta e penna e ha messo nero su bianco una profonda riflessione sulla diversità.
In cura a Monza per la leucemia scrive agli altri bambini: "Siamo tutti speciali"
Un messaggio rivolto a tutti, anche a quei bambini che lo prendono in giro perché, da quando è in cura, ha qualche chilo in più ed è lento nei movimenti. Gli stessi bambini a cui vorrebbe dire: "Tu non sei come me ed è una fortuna perché vuol dire che tutt'e due siamo speciali". Il piccolo cesanese lo ha scritto nel suo testo, dove si legge: "Non fermiamoci alle apparenze ma arricchiamoci delle nostre reciproche differenze".
Il sostegno dei compagni di classe
Per fortuna, se tanti non capiscono e hanno paura delle differenze, c'è invece chi comprende benissimo il senso e il valore della diversità. "I compagni di classe di Nicolas, la 3^B della scuola primaria King, sono davvero unici, così come abbiamo trovato persone fantastiche al Centro Maria Letizia Verga di Monza dove è in cura" dice mamma Angela.
"Non sono un eroe"
Il mito di Nicolas è Iron Man, ma guai a dargli dell’eroe: "Chiunque è speciale e a modo suo è unico" dice con piglio deciso. Durante il lungo ricovero a Monza, ha imparato una preziosa lezione: "I malati hanno bisogno di aiuto, comprensione, supporto e affetto, come tutti". E questo perché "chi sta male, sta vivendo un momento difficile, non è diverso". Diverso è chi "non ha cuore, non sa comprendere, non è sensibile, non sente, non vede".
Il ricovero e la terapia
Al piccolo, che ama ascoltare la musica, ballare, i videogiochi e l’elettronica, e che sogna di diventare "uno youtuber, uno sviluppatore di giochi, un giudice o un fisioterapista del Maria Letizia Verga", è stata diagnosticata la leucemia lo scorso 17 agosto. Trasferito d’urgenza dal Pronto soccorso dell'ospedale di Desio a Monza, è stato ricoverato per cinquanta lunghissimi giorni. Ora, finita la terapia, per i prossimi due anni dovrà sottoporsi a costanti controlli. Con una certezza in più: compagni di classe e maestre saranno sempre al suo fianco.