Prevenzione

In ospedale a Vimercate un nuovo strumento per prevenire la caduta dei capelli dovuta alla chemioterapia

Si tratta di un ulteriore tassello che conferma la profonda attenzione al paziente e ai processi di umanizzazione nella presa in carico della persona malata

In ospedale a Vimercate un nuovo strumento per prevenire la caduta dei capelli dovuta alla chemioterapia
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Consegnato in questi giorni, alla struttura di Oncologia di Vimercate, il nuovo sistema di prevenzione anti alopecia. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione tra l'Associazione Claudio Colombo Onlus e la Fondazione Vittorio Polli e Anna Maria Stoppani. 

In ospedale a Vimercate un nuovo strumento per prevenire la caduta dei capelli a causa della chemioterapia

Si tratta di un ulteriore tassello che conferma la profonda attenzione al paziente e si aggiunge alle occasioni e agli strumenti messi in campo dall'Oncologia (i progetti Parrucche e La Forza e il Sorriso; il Supporto sociale e Previdenziale, lo Sportello Psicologico), grazie ad una vera e propria rete di sostegno delle associazioni. Il sistema donato e consegnato grazie ad una particolare dispositivo, può prevenire la caduta dei capelli (alopecia farmacologica) nelle donne in trattamento chemioterapico.

Gli obiettivi e i servizi

L’obiettivo è sempre quello di migliorare i processi di umanizzazione nella presa in carico della persona malata, dei suoi problemi, prima di tutto, e nella cura la patologia della quale soffre. I pazienti oncologici e i loro familiari, seguiti nella ASST Brianza, ad esempio, con il sostegno della Associazione Claudio Colombo per l’Oncologia – Onlus, possono usufruire di un servizio di psico-oncologia che supporta anche l’attività del personale medico e infermieristico. Con lo Sportello di Supporto Sociale si riesce, poi, ad aiutare il paziente nelle necessità quotidiane (trasporti o dispositivi) che un percorso oncologico comporta.

I numeri della struttura di Oncologia di Vimercate

La struttura di Oncologia si fa carico di oltre 700 nuovi casi l’anno, di cui la metà sono donne; effettua oltre 8.000 giornate di DH/anno, seguendo contemporaneamente circa 400 pazienti al mese.
La diagnosi maggiormente rappresentata negli accessi, infatti, è quella relativa alla patologia mammaria e l’età media sempre più bassa, grazie anche alla diagnosi precoce, rende l’alopecia femminile un fattore di disagio personale molto grande, tale da compromettere talvolta la continuità dei trattamenti.

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