Il negozio ha chiuso

In pensione i parrucchieri Brenna

Sabato scorso, dopo 69 anni, ha chiuso la nota attività dei fratelli Angelo di 79 anni e Aldo di 77

In pensione i parrucchieri Brenna
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Dopo 69 anni di attività, la premiata ditta di parrucchieri «B&B» dei fratelli Angelo e Aldo Brenna ha riposto definitivamente forbici e pettine.

In pensione i parrucchieri Brenna

Sabato 26 aprile hanno chiuso per sempre il negozio con un giro di chiave ciascuno, con le lacrime agli occhi e il nodo in gola, lasciando un migliaio di affezionati e storici clienti, molto dispiaciuti. Una decisione maturata quasi all’improvviso.

Avevano iniziato l’attività dalla gavetta, come «ragazzo, spazzola!», in due anni diversi: prima Angelo, poi Aldo, fin dalla quinta elementare. Nel tempo sono diventati «maestri acconciatori» fino a essere titolari di un salone di hair stylist, uomo e donna. Angelo (79 anni) e Aldo (77) hanno continuato un’attività di famiglia, iniziata da altri parenti e proseguita dalla zia Mariuccia, che insieme al figlio Antonio Gerosa si era dedicata esclusivamente alla donna, nella quale aveva appreso il mestiere anche la cugina Patrizia. Inoltre la sorella Adriana ha un salone in proprio, nel quale collaborano i suoi figli.

Quella dei Brenna è una storia fatta di sacrificio, tanta volontà, passione, desiderio di imparare, capacità di insegnare, ma soprattutto cortesia, gentilezza, cordialità e simpatia. Ingredienti, questi ultimi, che sono valsi loro stima e apprezzamento da parte della affezionata clientela.

«Ho iniziato nella bottega di parrucchiere di mio zio Achille Gerosa, in via Cavour sotto la torre del Barbarossa - ha esordito Angelo - Quando frequentavo la quarta elementare, il giovedì che era giorno di vacanza lo trascorrevo ad aiutare lo zio. Dapprima tenendo pulito il negozio, porgendo la giacca o il cappotto ai clienti; poi imparando a saponare i volti pronti per la rasatura. A 15 anni, finalmente, con mano ferma e sicura ho iniziato a radere i primi clienti che mi hanno incoraggiato a non avere paura. Nel frattempo il lunedì andavo a scuola a Milano alla Uami (Unione acconciatori maschile italiani) di piazza Duomo, fino al diploma di maestro acconciatore».

Nella bottega dello zio Achille, due anni dopo l’ingresso di Angelo lo ha seguito Aldo, con la stessa trafila, ma «ho sempre evitato di imparare a fare la barba agli uomini perché mi sentivo più portato per il taglio di capelli, tanto da diplomarmi maestro d’arte e insegnante. Ho frequentato prima la Uami, poi la Saami (Scuola artistica acconciatori maschile italiana), nella quale ho insegnato per molti anni e per 33 anni ho ricoperto il ruolo di direttore nazionale».

I primi a introdurre il taglio per uomo e donna

I Brenna sono rimasti a bottega con lo zio fino al 1972, quando da via Cavour si sono trasferiti in piazza Concordia in qualità di titolari del negozio (fino al 1996). Da 26 anni erano in via Luigi da Palestrina, con tre dipendenti.

«Quando ci siamo rinnovati in piazza Concordia nel 1974, siamo stati i primi in città a introdurre il taglio per l’uomo e la donna. Una scelta che aveva fatto discutere, ma che aveva subito incontrato un enorme successo: con le signore avevamo abbandonato i bigodini e il casco per l’asciugatura dei capelli, applicando, invece, una nuova tecnica di fonatura che era piaciuta ed era più svelta. E sempre in piazza Concordia, i clienti maschi evitavano di farsi tagliare i capelli dallo zio, perché lui era abituato con la macchinetta a mano che spesso pizzicava, mentre noi applicavamo il taglio accademico».

Aldo, quando era direttore nazionale della Saami, ha preso parte ad oltre 30 concorsi nazionali e internazionali, affermandosi quasi sempre. Il primo riconoscimento l’aveva ottenuto al Casinò di Sanremo.

«Al concorso di Tolosa la giuria mi aveva assegnato il quarto posto - è uno degli aneddoti raccontanti da Aldo - Avendo ritenuto ingiusto il verdetto, al momento della consegna del diploma l’ho stracciato di fronte ai giurati, protestando per l’ingiustizia. La vittoria l’avevano attribuita a un candidato del luogo».

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