In Questura l'omaggio al commissario Calabresi
Inaugurata la sede del Siulp che porterà il nome del commissario ucciso dai terroristi
E' stata inaugurata nella Questura di Monza e Brianza la sede del Siulp, sindacato italiano unitario lavoratori Polizia, che è stata intitolata al commissario Luigi Calabresi alla presenza della vedova Gemma Calabresi e del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni.
La sede intitolata al commissario Calabresi
Si è svolta presso la Questura di Monza e della Brianza l’inaugurazione della sede sindacale Siulp e per l'occasione è stata scoperta la targa apposta all’ingresso della sede in ricordo del commissario Luigi Calabresi, ucciso durante un attentato terroristico il 17 maggio 1972, esempio di estremo sacrificio per i giovani poliziotti a non dimenticare chi ha dato la vita per la difesa dei valori, della libertà e della democrazia: un giovane commissario protagonista, suo malgrado, della storia drammatica del nostro paese, di una storia sbagliata.
La cerimonia si è svolta alla presenza di Gemma Calabresi, accompagnata dal figlio Luigi e dalla nuora Tiziana, del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, del segretario generale del Siulp Felice Romano, del Prefetto della Provincia di Monza e della Brianza Patrizia Palmisani, del Questore di Monza e della Brianza Marco Odorisio, del sindaco di Monza Paolo Pilotto, del Segretario Generale Cisl Monza Brianza Lecco Mirco Scaccabarozzi e dell’Arciprete del Duomo di Monza monsignor Silvano Provasi, che ha benedetto la targa dedicata al commissario Calabresi e la sede sindacale.
La cerimonia
Ha aperto la cerimonia il segretario provinciale di Monza e Brianza Giancarlo Baroni, che dopo i saluti alle autorità, ha ricordato la figura del commissario concentrandosi sul suo profilo individuale, ricordando la passione per il suo lavoro e il suo grande coraggio che gli impedì di fare scelte che forse lo avrebbero salvato, ricordando la sua nobiltà morale esteriorizzata nella dignità con la quale affrontò i suoi giorni, quando smisero di essere “giorni normali “e insieme a lui la sua famiglia che ha sofferto le lunghe e drammatiche conseguenze e non solo.
La vedova Calabresi ha raccontato nel suo intervento come abbia cercato durante la sua vita di non cristallizzare il ricordo del marito alla morte, ma di portare con se e con i suoi figli la presenza viva del marito e del padre nell’esempio e nei valori, mentre il sottosegretario Molteni ha sottolineato l’importanza delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e della Polizia di Stato, quali garanti di democrazia, e volgendo un pensiero anche alle famiglie degli operatori di Polizia, che sostengono e spesso patiscono l’assenza ed il timore per i rischi potenziali che corrono i propri cari.
Anche il Sindaco di Monza ha rimarcato l’importanza delle Istituzione Pubbliche che non solo devono essere in grado di rappresentare gli interessi dei cittadini, ma soprattutto devono saper farsi carico e riuscire a scegliere per il bene comune, ambito nel quale il sindacato svolge un ruolo complementare rendendosi interprete degli interessi dei lavoratori e deve riuscire a dare risposte e garanzie a favore di tutti i lavoratori.
L’importanza della memoria non come semplice ricordare, e’ stata ribadita dal segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco il quale ha puntualizzato piuttosto il rilievo della memoria come vissuto continuo dei valori che quella persona ha rappresentato.
L'intervento del Questore
Il Questore di Monza e Brianza, Marco Odorisio ha incentrato il proprio intervento su tre parole chiave: memoria, monito e debito. Memoria, nel senso di custodire e conservare la memoria, per poi tramandarla ai giovani, soprattutto in una Questura giovane come quella di Monza e della Brianza, fatta tra l’altro prevalentemente da giovani poliziotti; memoria, come nostro propellente e fondamento identitario della comunità Polizia di Stato; monito, nel senso che non abbiamo più a ripresentarsi quegli anni di piombo, con l’impegno ad evitare che possa nuovamente attecchire e germogliare il seme della violenza e dell’odio portatore di dolore e sofferenza. Debito: i responsabili avrà pur saldato il loro debito con la giustizia ma rimane perenne ed inestinguibile il debito umano verso la vittima ed i familiari della vittima che hanno perso i propri cari e hanno cercato di riempire quel vuoto con il loro ricordo, come nel caso della vedova Calabresi
Ha concluso gli interventi il segretario generale Siulp Felice Romano, che ha precisato che “commemorare la memoria” per noi ha un significato importante: non dimenticare ogni giorno. Il ricordo di Luigi Calabresi oggi rappresenta ricordare un uomo straordinario nella sua ordinarietà. Una società giusta non ha bisogno di eroi, ma piuttosto persone ordinarie che mettono a disposizione degli altri con straordinaria dedizione tutto ciò che hanno, come ha fatto Calabresi. Il segretario infine ha concluso l’intervento sottolineando l’importanza dell’autorevolezza delle Istituzione e della stessa Politica, come garanzia di democrazia.