Indagato l'imprenditore ed editore Davide Erba: la Finanza nella sede de "Il Cittadino"
ll fascicolo ipotizza il presunto reato di bancarotta. Gli accertamenti sono alle battute iniziali e, da parte degli inquirenti, vige molta cautela
La procura di Monza indaga per bancarotta sul conto di Davide Erba, imprenditore, già proprietario del Seregno Calcio, ed editore del settimanale Il Cittadino. I militari della Guardia di Finanza, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dai pm Carlo Cinque e Marco Santini, si sono presentati nei giorni scorsi nella sede del giornale in viale Elvezia a Monza, in cerca di documentazione contabile e altro materiale utile all'inchiesta.
Indagato l'imprenditore ed editore Davide Erba: la Finanza nella sede de "Il Cittadino"
Gli investigatori hanno effettuato perquisizioni anche in altre sedi riferibili all'imprenditore, tra cui la prestigiosa villa di Giussano, inserita nel parco Valle Lambro, ex residenza del 44enne Erba (che dalla fine del 2022 risulta cittadino di Dubai, negli Emirati Arabi) successivamente posta in vendita a due milioni e 800mila euro.
ll fascicolo ipotizza il presunto reato di bancarotta, ma non risultano imprese a lui riconducibili per le quali è stato dichiarato il fallimento. E’ possibile, però, che gli inquirenti abbiano ravvisato operazioni e movimenti di capitale anomali, o possibili “manovre distrattive” che avrebbero portato il giornale a uno stato di sofferenza finanziaria. L’indagine parte su iniziativa dei pubblici ministeri.
Sotto il faro dei magistrati ci sarebbero presunti acquisti di beni di lusso e opere d’arte, investimenti in bitcoin, trasferimento di fondi tra società, rapporti bancari da verificare. Per quanto riguarda “Il Cittadino”, nel corso del 2022 la proprietà non avrebbe versato i contributi a favore dei giornalisti che collaborano con la testata (situazione che, però, starebbe sanando tramite la rateizzazione del debito con Inps e Inpgi, la cassa di previdenza dei giornalisti) e nel triennio 2021-23 avrebbe accumulato debiti con l’Erario.
Va sottolineato il fatto che gli accertamenti sono alle battute iniziali e, da parte degli inquirenti, vige molta cautela.