Insieme da Vimercate a Palermo nel nome della legalità e dell'antimafia
L'incontro in Comune, organizzato da "Agende rosse", alla presenza degli studenti del "Floriani" e di due istituti della Sicilia e dell'Emilia Romagna.
Un gemellaggio nel nome della legalità, che unisce la Brianza, e Vimercate in particolare, alla Sicilia, passando per l’Emilia Romagna. Giovani accomunati dalla sete di giustizia, ma anche da terre che, seppur distanti tra loro, sono luoghi di conquista della mafia e in generale della criminalità organizzata.
Vimercate - Reggio Emilia - Palermo
Di questo si è parlato nella mattinata di oggi, giovedì 30 marzo, in occasione di un incontro che si è tenuto nella Sala Cleopatra di Palazzo Trotti alla presenza delle scolaresche dell’istituto "Floriani" di Vimercate e dei colleghi dei licei "San Cannizzaro" di Palermo e "Aldo Moro" di Reggio Emilia.
Grazie ad "Agende rosse"
Un momento di confronto voluto dal gruppo "Agende rosse - Claudio Domino" di Vimercate che si occupa in particolare di diffusione del senso di legalità tra le nuove generazioni, in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Gli ospiti
Ospiti d’eccezione Lucrezia Ricchiuti, vicepresidente di "Brianza Sicura", associazione sul territorio brianzolo che ha lo scopo di divulgare la cultura della legalità contro mafia e corruzione; e Angelo Garavaglia Fragetta, membro del Direttivo nazionale di "Agende Rosse".
A fare gli onori di casa, Paola Carrese, responsabile di «Agende rosse» Vimercate, e l’assessore comunale con delega alla Legalità Riccardo Corti.
"E’ importante fare un incontro di questo genere in un luogo che rappresenta le istituzioni - ha esordito l’assessore rivolgendosi ai ragazzi - Un progetto quello della diffusione della legalità che il Comune sposa completamente. Perché la lotta alla criminalità parte da qui".
Ricchiuti: "In Brianza presenza asfissiante della criminalità organizzata"
A Lucrezia Ricchiuti il compito di raccontare e sfatare il falso mito secondo cui la mafia, l’ndrangheta e la criminalità organizzata in genere siano solo fenomeni del sud Italia.
"In realtà proprio in Emilia Romagna, in Lombardia e nello specifico nella nostra Brianza il fenomeno è ben presente da molto tempo - ha spiegato la vicepresidente di Brianza Sicura, in passato vicesindaco di Desio - Una presenza asfissiante a partire in particolar modo dagli anni Sessanta con il boom economico ed edilizio e la possibilità di fare soldi con le costruzioni e in particolare il movimento terra. E, purtroppo, la Brianza dei colletti bianchi, dei professionisti e dei politici, non tutti naturalmente, ha spalancato le porte alla malavita in cambio di soldi e voti. Ancora oggi ci sono politici lombardi che, nonostante l’evidenza, dicono che da noi la mafia non esiste".
Il mistero dell'agenda rossa di Paolo Borsellino
A Fragetta invece il compito di raccontare ai ragazzi chi era Paolo Borsellino e di fare luce su quell’agenda rossa, (che ha dato il nome al movimento) che il magistrato antimafia aveva con sé il giorno della strage in via D’Amelio, a Palermo e che gli fu trafugata pochi minuti dopo lo scoppio della bomba.
Nel pomeriggio l'incontro a distanza con Salvatore Borsellino
Infine, nel primo pomeriggio, un altro momento molto toccante per i ragazzi delle tre scuole che, nell’auditorium della biblioteca intitolato proprio a Falcone e Borsellino hanno potuto incontrare in videoconferenza Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, che di "Agende rosse" è il presidente nazionale e da anni si occupa di parlare ai giovani di lotta alla mafia e di legalità.