Ora abita a Lissone

"Io, americano, chiedo scusa per le bombe Usa sganciate in guerra"

Il racconto di Robert Bloomhuff che ha partecipato alla commemorazione dei "piccoli martiri di Gorla"

"Io, americano, chiedo scusa per le bombe Usa sganciate in guerra"
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E' americano ma abita a Lissone da anni e ha voluto "chiedere scusa" per gli errori del suo Paese durante la Seconda guerra mondiale.

L'americano abita a Lissone

Da anni si reca, ogni anno con costanza, alle celebrazioni per i piccoli martiri di Gorla del 20 ottobre del 1944.

Il lissonese Robert Bloomhuff, allenatore della squadra di football americano Deamons Cernusco, ha voluto «chiedere scusa a nome di tutto il popolo americano» per quella tragedia che causò la morte di 184 bambini e bambine innocenti rimasti uccisi dai bombaramenti statunitensi sul quartiere Gorla a Milano.

Nel 2014 stavo cercando su Google Immagini i memoriali militari di Milano quando ho visto la statua di Gorla dedicata a quel tragico fatto. Ho fatto qualche ricerca e ho scoperto il disastroso errore del bombardamento americano del 1944- ha raccontato alla nostra redazione - Nel 70esimo anniversario ho portato dei fiori al memoriale perché pensavo che sarebbe stata la cosa giusta da fare.

Una tradizione che il lissonese, già insegnante di Storia negli Usa e che oggi vive nella Capitale del Mobile con la compagna italiana, rispetta e porta avanti dal 2014.

L'incontro con la signora Graziella

Ed è proprio alle celebrazioni che ogni anno si tengono sul luogo del bombardamento che il lissonese ha conosciuto la signora Graziella (nell'immagine con Bloomhuff), una delle poche bimbe che all’epoca sopravvissero alla tragedia.

Ho visto una signora anziana e le ho chiesto se era una sopravvissuta. Spontaneamente le ho consegnato i fiori e le ho detto: "Questi fiori sono dall'America e ci dispiace". Lei ha preso i fiori e ha detto: "Ora che un americano si è scusato, posso andare in paradiso e stare con i miei amici”.

Un’emozione indescrivibile tanto che Robert e la signora Graziella insieme hanno anche potuto incontrare lo scorso ottobre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Poi mi ha preso la mano e abbiamo camminato insieme intorno al monumento e alla cripta, mentre mi raccontava di quel giorno orribile di 70 anni fa. Da allora ho partecipato a ogni commemorazione. Graziella e io ci teniamo ancora per mano durante l'intera cerimonia.

Ha raccontato, emozionato, il lissonese.

Era presente anche Mattarella

Una cerimonia toccante alla quale, con cadenza annuale, partecipano le autorità civili e militari del capoluogo lombardo.

Quest’anno, il 14 ottobre scorso, per la prima volta anche il Capo dello Stato Mattarella ha presenziato in maniera ufficiale e istituzionale alla celebrazione.

Insieme ai parenti e ai sopravvissuti ha ricordato quanto accaduto quella tragica mattina del 20 ottobre 1944. Un momento importante e toccante per non dimenticare mai gli orrori della guerra.

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