Il racconto della mamma

Jajo e il riconoscimento più grande

Il Politecnico ha assegnato a Jacopo Abramo, morto a 24 anni, la laurea postuma in Ingegneria Energetica

Jajo e il riconoscimento più grande
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Avrebbe voluto rendere il mondo un luogo migliore. Per questo aveva scelto la facoltà di Ingegneria Energetica. Il suo sogno era quello di lavorare sulle fonti rinnovabili, dare al pianeta una chance di rinascita. Ma il suo percorso si è interrotto al terzo anno. La malattia se lo è portato via a soli 24 anni, ma non è riuscita a fermare tutto il bene che nel suo nome la sua famiglia continua a fare.

Jajo e il riconoscimento più grande

Venerdì scorso a Jacopo Abramo, per tutti Jajo, studente di Monza scomparso a causa di un tumore nel 2018, il Politecnico di Milano Bovisa ha conferito la laurea in Ingegneria Energetica alla memoria. Un riconoscimento postumo che per la mamma Silvana, il papà Rocco e la sorella Carlotta (che hanno costituito l’associazione Bella Jajo proprio per portare avanti progetti ambientali, così come lui avrebbe voluto) ha un valore inestimabile.

«E pensare che tutto è nato per caso, su un treno... - ha ricostruito commossa la madre Silvana Abramo - Esattamente un anno fa, a giugno del 2024, mi trovavo a bordo di un treno che si era fermato per un guasto. Nell’attesta stavo leggendo un libro, mentre i due signori davanti a me stavano parlando tra di loro. Carpendo qualche parola, mi sono resa conto che erano docenti del Politecnico».

Silvana Abramo si è presentata, spiegando loro chi fosse e dicendo loro che suo figlio era stato studente del loro stesso ateneo.

«Ho mostrato loro la sua foto che tengo sempre con me e, incredibilmente, uno dei due lo ricordava». Era il professor Luigi Pietro Maria Colombo, che abita a Monza e insegna alla Bovisa, dove anni prima aveva incrociato la strada di Jajo, che era suo studente.

«E’ stato lui il fautore del percorso che ha portato all’assegnazione della laurea postuma - ha proseguito il genitore - Ha parlato agli altri docenti della facoltà, alcuni dei quali erano stati prof di mio figlio e anche loro lo ricordavano, e si è assicurato che ci fossero tutti i presupposti per poter procedere con la consegna dell’attestato».

Venerdì scorso, la cerimonia. Alle 17.30 Jacopo Abramo è stato proclamato dottore in Ingegneria alla presenza della famiglia e degli amici che poi hanno brindato a lui con un piccolo rinfresco in un locale vicino al Politecnico, «come si usa fare per le lauree», ha sussurrato ancora la mamma.

«E’ stato un momento bellissimo - ha poi proseguito - Diciamo che così abbiamo chiuso un capitolo che era rimasto aperto. Jacopo, così come noi genitori, teneva tantissimo al percorso di studi che aveva deciso di intraprendere. Era un ambientalista convinto e con l’associazione Bella Jajo gli stiamo dando di nuovo voce».

L’ultima bellissima iniziativa di questa straordinaria realtà è stata la donazione di 45 alberi che verranno messi a dimora nell’area verde pubblica di via Calatafimi, a San Giuseppe, dove la tempesta di due anni fa aveva provocato ingenti danni al patrimonio arboreo. In ultimo la famiglia ha tenuto a ringraziare « tutti i docenti e tutti gli amici presenti alla cerimonia. Un grazie va soprattutto ai suoi compagni di liceo, di studio e di vita. Un grande abbraccio va al professor Luigi Pietro Maria Colombo e alla dottoressa Rossella Saija che hanno, con sapienza ed empatia, organizzato questo indescrivibile emozionante evento. Grazie alla Rettrice Donatella Sciuto e al Preside Lorenzo Dozio, anche loro presenti alla cerimonia».

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