La battaglia con «Aler» di una mamma con 4 figli minori
Muffa sui muri e acqua dalle finestre. La donna chiede da settimane, invano, interventi di sistemazione. Intanto ha ricevuto una bolletta da più di 400 euro
Muri che si scrostano a causa dell’umidità; finestre colabrodo che lasciano passare la pioggia che forma piccoli laghi sul pavimento; gli spifferi gelidi che passano dalla porta d’ingresso «tamponati» con le coperte. Infine, ciliegina sulla torta, una bolletta del gas da record che calcola anche un periodo precedente alla presa di possesso dell’abitazione. Una condizione da incubo che si trova a vivere una giovane madre, con quattro figli minorenni, nelle case «Aler» di via Martiri di Boves a Vimercate.
La battaglia con «Aler» di una mamma con 4 figli minori
Una situazione disperata che ha spinto la donna a rivolgersi al nostro giornale dopo i ripetuti e del tutto vani tentativi di chiedere all’ente proprietario dell’appartamento di intervenire per rendere decorosa l’abitazione.
A. L., questo il nome della donna che ha chiesto di mantenere l’anonimato per tutelare i figli, ha potuto prendere possesso dell’abitazione il 7 febbraio scorso, dopo aver firmato il contratto di locazione con Aler a dicembre. Una casa che attendeva da tempo per dare un tetto dignitoso ai sui quattro figli, 3 femmine e un maschio, tutti minorenni, tra i 2 e i 17 anni.
"Appena entrati ho notato subito la muffa sui muri e le pareti scrostate - ha raccontato - Inoltre alle prime piogge ci siamo trovati l’acqua in casa. Gli infissi non tengono. Per non parlare della porta di ingresso da dove entra un’aria gelida perché non installata a dovere".
A rendere bene l’idea, forse ancor più delle parole, sono le fotografie scattate e i video girati dalla donna, che ha inoltrato sin da subito le sue rimostranze ad Aler attraverso telefonate ed e-mail e anche con una visita di persona agli uffici. Ottenendo però solo silenzi e promesse generiche di intervento, che a distanza di più di due mesi ancora non si vedono.
«Nel frattempo la condizione delle infiltrazioni e della muffa continua a peggiorare - ha aggiunto ancora - Non posso più far vivere i miei figli in queste condizioni».
Ad aggravare la situazione, anche una bolletta beffa ricevuta nei giorni scorsi da A. L.: ben 444 euro per il consumo di gas del bimestre gennaio-febbraio. Peccato però che, come detto, la famiglia sia potuta entrare nella casa solo ad inizio febbraio, pur avendo sottoscritto il contratto a dicembre. Anche rispetto a questa grana, non di poco conto per la donna che deve mandare avanti la famiglia da sola, nessuno sembra volerle dare retta.
«Ormai non mi rispondono più al telefono e anche le ultime mail inviate risultano di fatto bloccate, non arrivano nemmeno a destinazione - ha concluso - Sono disperata, non so più cosa fare. Per questo mi sono rivolta al Giornale e ho deciso anche di interpellare un avvocato. Così non possiamo andare avanti».