La Brianza insorge contro il nuovo Questore condannato per il G8
Una petizione, sottoscritta da personalità e politici al ministro Piantedosi, chiede un passo indietro: "Offende il nostro territorio"

Una notizia accolta con preoccupazione e indignazione quella della nomina del nuovo questore di Monza e Brianza Filippo Ferri che succederà a Salvatore Barilaro nella guida della Questura già a partire dall’1 giugno.
Mercoledì sera è arrivata la comunicazione ufficiale che Barilaro, giunto a Monza nel 2023, dopo nemmeno due anni avrebbe lasciato la nostra provincia per andare a svolgere il medesimo ruolo a Pisa. Se l’addio di Barilaro ha suscitato dispiacere, il nome del suo successore è stato subito divisivo.
Chi è il nuovo questore Filippo Ferri
Appena infatti si è saputo che a guidare la Questura di Monza e Brianza sarà Filippo Ferri, oggi a capo della Polizia ferroviaria di Milano, si è sollevato un polverone, che ha portato anche all’avvio di una petizione all’indirizzo del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
L’appello, cui si sono unite subito le forze di Sinistra Italiana, Più Europa, Lab Monza, chiede un passo indietro, di riconsiderare la nomina di Ferri in quanto - si legge nella petizione «offende la nostra intera comunità, che non merita di subire un tale affronto e una così scarsa considerazione dei principi costituzionali, dei valori di giustizia e di democrazia nei quali si riconosce».
Ferri, infatti, è stato condannato in via definitiva nel 2012 dalla Cassazione a 3 anni e 8 mesi per falso e calunnia, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
Il legame con il G8 del questore
La condanna è legata ai fatti della scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. «Quanto avvenuto in quei giorni e i tentativi di insabbiamento e depistaggio che ne seguirono rappresentano ancora oggi una delle pagine più buie e vergognose dello Stato italiano», dicono i cittadini promotori della petizione.
«La Cassazione parlò di “massacro ingiustificabile” e la Corte Europea dei Diritti Umani ha condannato l’Italia per violazione degli articoli sulla tortura e sul trattamento disumano e degradante – si legge nella lettera, che sottolinea come la nomina di Ferri a capo della sicurezza di un’intera provincia rischi di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella legalità democratica».
E ancora ricordano come «molte delle vittime di quella notte hanno riportato traumi fisici e psicologici gravi, spesso duraturi o permanenti: i feriti furono 82 su 93 ospiti, tre dei quali furono ricoverati in prognosi riservata e uno in coma».
Cosa dice la petizione e chi l'ha firmata
Rappresentanti delle istituzioni brianzole presenti e passati, diversi deputati e senatori delle precedenti legislature, personalità della cultura e della società civile hanno già firmato l’appello. Tra i tanti, ad esempio Marco Fumagalli e Gianmarco Corbetta dei Cinque Stelle; gli ex senatori Loris Maconi, Lucrezia Ricchiuti e Gianni Confalonieri; l’attore Elio De Capitani; Valerio d’Ippolito di Libera, Rosella Stucchi di Anpi; l’ex sindaco di Lissone Concettina Monguzzi, di Vimercate Paolo Brambilla e di Monza Roberto Scanagatti; il papà di Ilaria Salis Roberto; il giornalista Alfredo Somoza.
I promotori chiedono, quindi, che il Ministro ritiri la nomina e invitano la cittadinanza a firmare la lettera disponibile online (disponibile qui). Questa la motivazione: «In presenza di una condanna definitiva per i fatti criminosi avvenuti nella Scuola Diaz, la decisione di tornare ad affidare funzioni di responsabilità dell’ordine pubblico e della sicurezza in una provincia italiana ed a maggior ragione in un contesto come quello della provincia di Monza e Brianza, risulta perciò inopportuna e ingiustificata, perché quando chi è chiamato a svolgere compiti così delicati come la gestione dell’ordine pubblico, vìola gravemente il patto di fiducia che è alla base del rapporto tra cittadini e istituzioni, anche le stesse istituzioni subiscono le conseguenze dei crimini perpetrati».
Le forze politiche aderenti
Tra coloro che hanno sottoscritto la petizione, anche Lab Monza («Si tratta di una decisione che giudichiamo profondamente inopportuna e irrispettosa della nostra comunità») e Sinistra Italiana che ha dichiarato: «La stessa Corte di Cassazione ha parlato di un “massacro ingiustificabile”, denunciando l’“odiosità” del comportamento dei vertici di comando che, anziché isolare i violenti, costruirono false accuse per giustificare un arresto di massa ai danni di persone inermi». Sulla stessa posizione anche Più Europa: «Meloni continua a dimostrare con quale approccio intende affrontare l’ordine pubblico e i problemi sociali e l’ultima declinazione di questa linea si è verificata proprio nella nostra provincia, scegliendo addirittura di premiare con incarichi di grande responsabilità i dirigenti della Polizia di Stato responsabili e colpevoli del massacro, un segnale inquietante».
Il Pd chiede spiegazioni
Il Partito Democratico di Monza e Brianza condivide la preoccupazione e lo sgomento che la nomina di Filippo Ferri a nuovo Questore della provincia ha suscitato tra cittadini e istituzioni.
"Ci chiediamo con quale criterio il Governo abbia ritenuto opportuno affidargli un incarico di garanzia così rilevante, che richiede autorevolezza, imparzialità e piena credibilità istituzionale. Riteniamo doveroso che il Ministero dell’Interno chiarisca le ragioni di una decisione tanto simbolicamente forte quanto divisiva, che in questi giorni sta suscitando sconcerto e interrogativi in tutta la nostra provincia - sottolinea il Pd.
Per questo motivo - aggiunge - abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti in Parlamento di presentare un'interrogazione al Ministro. I cittadini e le cittadine di Monza e Brianza hanno diritto di sapere perché, nonostante il suo passato, il Governo abbia scelto di promuovere Filippo Ferri a un ruolo tanto delicato".
Il Questore deve rimanere semplicemente dov'è ora. Punto.