Crisi Ucraina

La Brianza pronta a fare la sua parte, "La rete di accoglienza funziona"

"L'auspicio ora è che il tutto si concretizzi in un'accoglienza coordinata e non improvvisata alle persone in arrivo".

La Brianza pronta a fare la sua parte, "La rete di accoglienza funziona"
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Una Brianza che si scopre in pochissimo tempo pronta, accogliente, solidale. Frutto di un lavoro non improvvisato, costruito negli anni, come sottolineato da sindacati, RTI Bonvena e Brianza Accogliente e Solidale, in queste ultime ore.

La Brianza pronta a fare la sua parte, "La rete di accoglienza funziona"

"Per quanto concerne l’accoglienza sul nostro territorio è già attiva una rete di soggetti che dall'emergenza Nord Africa del 2011 ha costruito un sistema di accoglienza diffusa che negli anni è stato ampliato grazie alla collaborazione delle istituzioni, degli attori del terzo settore, delle organizzazioni sindacali e di privati cittadini solidali".

La Brianza è quindi già pronta a fare la sua parte per accogliere chi fugge dai conflitti, a fornire quanto necessario per ritrovare stabilità (vitto e alloggio) e un minimo di serenità e a garantire percorsi di integrazione. La rete di accoglienza costruita è stata il frutto della collaborazione della Brianza solidale che per anni ha attivato percorsi virtuosi nelle comunità e ha difeso i valori dell'accoglienza diffusa.

L'auspicio ora è che il tutto si concretizzi in un'accoglienza coordinata e non improvvisata alle persone in arrivo. Cgil, Cisl e Uil insieme a RTI Bonvena e Brianza Accogliente e Solidale, sottolineano l'importanza di seguire le indicazioni date dagli enti preposti e che sono in costante evoluzione, così da poter garantire a tutti coloro che arriveranno uguali diritti ed opportunità "con una visione a medio e lungo termine dove sarà indispensabile unire solidarietà e competenza".

Accoglienza diffusa  - si legge ancora nella nota - non significa unicamente solo “casa”, ma che prevede l'attivazione naturale e solidale delle reti locali delle associazioni, degli enti di formazione, scuole, sindacati, così da favorire un inserimento nel tessuto sociale.

"Un modello di accoglienza solidale che in questi anni ha garantito a tutti lo stesso trattamento e le stesse chance di integrazione in coerenza ai principi sanciti dalla Carta dei Diritti dell’Uomo e che in questi giorni è pronto a riattivarsi per chi ne ha nuovamente bisogno, come sempre “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

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