La Cascinazza e le altre aree verdi sotto vincolo
Si parla di 580 ettari che finiranno nell'area del Parco Valle Lambro
Una serie di aree tra cui quella della Cascinazza diventeranno Parco tutelato. È arrivata in Consiglio Comunale a Monza ieri sera, lunedì 15 luglio 2024, la proposta di far confluire nel Parco Regionale della Valle del Lambro ulteriori aree già prevalentemente individuate quali Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (Plis) Media Valle del Lambro ed ex Grugnotorto Villoresi.
Le aree più tutelate
Sui 3.303 ettari complessivi del territorio del Comune di Monza, circa 738,8 già ricadono all’interno del perimetro del Parco Regionale della Valle del Lambro, in gran parte rappresentati dal Parco di Monza. La superficie delle nuove aree di cui si propone l’inserimento è di circa 580 ettari, che porterebbero quindi a un aumento dell’80% delle aree totali.
«Un atto formale che conferma l’obiettivo del consumo di suolo a saldo negativo, a cui si aggiunge più qualità negli interventi di rigenerazione e la volontà di costruzione di quel parco di cintura urbana di cui si parla ormai da trent’anni», ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti. La delibera approvata in merito all’aggregazione e ampliamento del Parco Regionale, a cui seguirà la decisione del Consiglio comunale, riguarda compendi di aree libere o prevalentemente libere soprattutto poste a corona dell’abitato monzese, che costituiscono un sistema di aree da tutelare, in rete e in continuità con aree simili situate nei territori confinanti. Il Parco Regionale della Valle del Lambro, a Monza, già include il Parco Reale, i Boschetti ed un’altra porzione storica di territorio in prossimità di via Lecco.
Maggiori investimenti
«Le aree comprese nella proposta di aggregazione e ampliamento del Parco Regionale, invece, svolgono un ruolo di fondamentale cerniera di un sistema verde su scala metropolitana, al di là dei limiti amministrativi comunali e provinciali: lungo la direttrice Nord-Sud, collegando il Parco Regionale della Valle del Lambro con il Plis della Media Valle del Lambro che si estende sino a Milano», ha spiegato l’assessora all’Ambiente Giada Turato.
Sono invece escluse dall’inserimento nel Parco Regionale le aree coinvolte nel progetto di prolungamento della linea di metropolitana M5 e del relativo deposito.
Rispetto ambientale
«L’inserimento di ulteriori parti di territorio ha lo scopo di rafforzare i vincoli che tutelano al momento i terreni liberi o prevalentemente liberi, agricoli e a verde, delle aree interessate, dato che – a fronte di fenomeni di crescente urbanizzazione e dell’arrivo di infrastrutture chiave come la M5 - i parchi regionali prevedono una tutela paesaggistica e ambientale maggiormente efficace».
La proposta inoltre è frutto di un confronto con i sindaci dei Comuni che fanno parte del Plis Media Valle del Lambro (istituito nel 1993, oggi copre oltre 8mila ettari), nell’ottica di affidare le aree ad un ente di ordine superiore – in questo caso regionale – con maggiore disponibilità in termini di risorse e di personale. «Il tutto permetterà una più forte tutela del patrimonio verde di Monza. Con questo passaggio storico Monza intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi della Strategia dell’UE sulla Biodiversità per il 2030 che prevede la creazione di una rete di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie, di cui almeno un terzo sottoposte a tutela rigorosa».