Concorezzo

La fede della città illumina l'alba: in migliaia per la tradizionale processione del Sabato Santo

Si rinnova la tradizione con la Via Crucis per le vie del centro guidata da monsignor Giuseppe Vegezzi e dai sacerdoti della parrocchia

La fede della città illumina l'alba: in migliaia per la tradizionale processione del Sabato Santo
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Le strade sono ancora al buio quando i primi fedeli salgono le scale del sagrato. Passano pochi minuti e la chiesa parrocchiale di Concorezzo è già stracolma nonostante fuori l’alba non abbia ancora nemmeno iniziato ad illuminare la piazza antistante.

La fede della città illumina l'alba

Il freddo del mattino è ancora pungente. Ma a colpire maggiormente, come sempre, è la devozione della gente che, in occasione della processione del Sabato Santo, vera pietra miliare della tradizione quaresimale di Concorezzo, anche quest’anno non ha voluto mancare all’appuntamento con la Pasqua. Migliaia, infatti, le persone che alle prime luci del giorno hanno partecipato a uno dei momenti solenni più forti e sentiti dall’intera comunità. Che ancora una volta diventa tutt’uno con la Passione del Signore accompagnandolo verso il giorno della Resurrezione.

In migliaia per la processione del Sabato Santo

Prima, il Rosario celebrato in chiesa; poi, il corteo per le vie del centro, aperto dal maestoso Crocefisso portato a spalla dai tanti volontari che si sono alternati durante la processione. Dietro ad esso, le due foltissime ali di fedeli, precedute dal parroco don Angelo Puricelli, il coadiutore don Luca Civardi e monsignor Giuseppe Vegezzi, vescovo ausiliare di Milano che ha guidato l’intera celebrazione.
Lungo il percorso, i giovani e i volontari della Protezione civile sorreggono i megafoni impegnati a scandire le letture e le orazioni legate alle quattordici stazioni della Via Crucis, ripercorsa per intero prima di fare ritorno in chiesa. Dove, sul sagrato, i volontari hanno raccolto le offerte della Quaresima destinate alla casa di formazione per le suore in Uganda.

"Il destino della nostra storia è vita"

Significative e solenni le parole di monsignor Vegezzi dall'ambone:

"Siamo nel grande giorno del silenzio della Chiesa, quello che precede la Pasqua, che però ci ricorda come la nostra fede nel Signore parta proprio da qui, da questa Croce che veneriamo e alla quale ci affidiamo. In questa giornata siamo chiamati a vederlo appeso alla Croce, però noi discepoli del Signore diciamo: coraggio. Perché la Croce, simbolo della sofferenza, rappresenta una collocazione provvisoria. Abbiamo la certezza che il buio sulla Terra c’è stato ieri (venerdì, ndr), ma per poco, perché poi è tornata la Luce. Il buio è simbolo della sofferenza, ma anche essa è provvisoria, perché sappiamo che ci porterà alla Resurrezione. E’ il destino della nostra storia, che non è di morte, ma di vita".

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