“Tradizione e impegno si intrecciano per dare vita a momenti capaci di rafforzare i legami e valorizzare l’identità di comunità.”
La giornata di condivisione alpina, una bella esperienza per ragazzi e genitori
Una domenica volta a rafforzare i legami e valorizzare l’identità di una comunità. E’ quella vissuta ieri, domenica 21 settembre, a Capriano, nella giornata di condivisione alpina promossa dalla Sezione ANA di Monza, con il presidente Roberto Viganò, e realizzata insieme al Gruppo Alpini di Capriano, guidato dal capogruppo Severo Corbetta.
Come spesso si ricorda ai ragazzi, “fare squadra” è la forza che porta lontano: anche questa volta la collaborazione ha trasformato un’idea in un’esperienza concreta, coinvolgente per giovani, genitori e alpini.
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Un quaderno per i genitori, un percorso per i ragazzi
Fin dall’accreditamento, i genitori hanno ricevuto un “quaderno” informativo, pensato per accompagnarli alla scoperta del percorso formativo proposto ai ragazzi. Un modo semplice ma efficace per far percepire lo spirito dei “campus per un giorno”, che ogni settembre uniscono gioco, riflessione e crescita.
Quest’anno il campo di Capriano, solo in apparenza semplice, si è rivelato un cammino culturalmente e mentalmente intenso, con un tema centrale ben chiaro: la condivisione.
Una sorpresa all’alzabandiera
In apertura, alzando la bandiera, c’è stata una piacevole sorpresa: il Gruppo Alpini di Veduggio, guidato dal capogruppo Enrico Fumagalli, ha raggiunto Capriano. Con la loro presenza hanno testimoniato che essere alpini significa, prima di tutto, condivisione.
Le tappe del percorso
I ragazzi hanno attraversato cinque luoghi simbolici, ognuno portatore di un messaggio:
• La cascina e l’ambiente naturale – Per imparare a osservare, ascoltare e rispettare la natura.
• “Ul Casot” e il punto panoramico – Uno sguardo sul borgo antico, tra ricordi dei nonni e riflessioni sul cambiamento.
• La chiesa – Luogo di silenzio che invita all’ascolto interiore e richiama il campanile come segno di comunità.
• Villa Lorenzo – Memoria di un tempo scandito dalle stagioni e dal lavoro dei campi.
• La Chiesetta di San Rocco, antico lazzaretto – Con la guida dell’alpino dr. Severo Corbetta, un invito alla memoria e al rispetto, tra fede e comunità.
La “tenda dei ricordi”
Dopo l’ammaina bandiera, i genitori hanno potuto assistere a una proiezione di immagini legate alla “tenda dei ricordi”, spazio simbolico che custodisce la memoria alpina.
Entrando poi nella Baita degli Alpini, trasformata idealmente in quella tenda, ci si è immersi in fotografie e racconti: episodi di vita nelle tendopoli, nelle emergenze, nelle calamità, dove lo spirito di servizio alpino ha lasciato segni profondi.
La giornata si è così trasformata in un vero dialogo tra generazioni: i ragazzi hanno ascoltato, i genitori hanno riflettuto, gli alpini hanno testimoniato.