Piano di controllo

La Lombardia apre la caccia al piccione: 20mila uccelli da abbattere

L'assessore regionale Rolfi: "In quindici anni hanno causato danni all'agricoltura per un milione di euro".

La Lombardia apre la caccia al piccione: 20mila uccelli da abbattere
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Cercansi cacciatori in Lombardia: dovranno abbattere fino a 20mila piccioni, uccelli "accusati" di aver causato danni alle colture agricole per un milione di euro, negli ultimi 15 anni.

La Lombardia apre la caccia al piccione: 20mila uccelli da abbattere

Il piano di controllo del "colombo di città" è stato approvato dalla Regione oggi, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi "per prevenire gravi danni alle colture agricole".

"Questa specie - ha dichiarato l'assessore - negli ultimi quindici anni ha causato danni per oltre 1 milione di euro all'agricoltura. Nel 2020 i danni ammontano a 100mila euro in tutta la Lombardia. In considerazione dell'aumento dei danni e della diffusione del piccione, e visto che i metodi dissuasivi non funzionano, riteniamo opportuno un intervento che è stato autorizzato da Ispra".

Abbattimenti dal 19 settembre al 31 gennaio

Le colture che hanno subìto i danni più rilevanti, spiega la Regione, sono quelle di avena, colza, erba medica, frumento, girasole, mais, orticole, orzo, riso e soia. Gli abbattimenti saranno effettuati da cacciatori autorizzati (ne potranno essere arruolati fino 800) dal 19 settembre 2021 al 31 gennaio 2022, su tutto il territorio regionale.

"Le operazioni di abbattimento dovranno essere effettuate entro 100 metri dai confini degli appezzamenti agricoli interessati dalla presenza del colombo di città" continua la Regione.

Ventimila piccioni, ottocento cacciatori

È stato stabilito un numero massimo di 20.000 capi prelevabili e di 800 cacciatori autorizzabili al controllo della specie. I cacciatori interessati potranno fare richiesta negli uffici territoriali tra il 26 luglio e il 9 agosto 2021. In funzione del numero di domande pervenute, la Regione poi emetterà un ulteriore atto per stabilire il numero di capi prelevabili.

"La Lombardia - ha ricordato l'assessore - è la prima regione agricola d'Italia e l'agricoltura va difesa anche attraverso una alleanza sempre più stretta tra mondo agricolo e venatorio. Il nostro sistema agroalimentare  sarà il principale protagonista della ripartenza economica e vogliamo mettere in campo tutte le azioni utili per tutelare il lavoro degli agricoltori".

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