Giussano

La piscina fa acqua da tutte le parti e il Comune ci mette una «pezza» da 80.000 euro

Dall’inizio della pandemia, l’impianto natatorio ha perso 900.000 euro.

La piscina fa acqua da tutte le parti e il Comune ci mette una «pezza» da 80.000 euro
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Aumentano le perdite accumulate dalla piscina, dovute all’anno Covid, e dal Comune arriva un altro aiuto per sostenere la struttura.

La piscina fa acqua da tutte le parti e il Comune ci mette una «pezza» da 80.000 euro

Ottantamila euro sono stati stanziati dall’Amministrazione, a fronte di una perdita che ora si assesta sui 900.000 euro. Già ad ottobre il Comune, con una variazione di bilancio ne aveva stanziato 120.000, rispondendo alla richiesta della società che gestisce l’impianto, girata a tutti i quattro comuni convenzionati. Ad ottobre aveva  presentato un quadro economico «in rosso» con perdite già di 400.000 euro.
L’impianto natatorio cittadino dal 2020, inizio della pandemia, continua a contare perdite e poche entrate. Del resto gli impianti sportivi e piscine sono stati tra i settori più colpiti. Gli ottantamila euro stanziati dal comune provengono dal «Fondone statale» e serviranno a risollevare un po’ i bilanci della società.

Il comune di Giussano, secondo l’accordo risalente al 2003, è infatti l’ente che ha concesso la struttura ed è anche il capofila rispetto agli altri tre comuni, Mariano Comense, Carugo e Arosio, che collaborano attivamente al benessere dell’impianto.

Quattro periodi di chiusura, parziali o totali

La piscina gode quindi di un bacino d’utenza superiore alle 50.000 persone e dal 24 febbraio 2020 ha affrontato quattro diversi periodi di chiusura, parziali o totali. Nel primo periodo, dal 24 febbraio al 31 maggio 2020, l’impianto è rimasto completamente chiuso. Poi da giugno ad ottobre c’è stata una chiusura parziale, per tornare nuovamente alla chiusura totale dal 25 ottobre al 31 dicembre. Chiusure parziali infine dal primo gennaio 2021 ad oggi. Da due anni la piscina non funziona a pieno regime. Le perdite sono facilmente immaginabili, ma non coincidono solo ed esclusivamente con la mancanza di entrate. A queste va aggiunta la spesa complessiva fatta da Sport Active, gestore della struttura, per metterla in sicurezza nel rispetto delle normative anti Covid.
Ci sono state però meno spese di manutenzione ordinaria, dovute ai periodi di chiusura. «Per questi motivi la cifra da stanziare a sostegno della struttura è stata ottenuta da un confronto tra il bilancio consuntivo 2019 e quello del 2020» ha spiegato all’assise il primo cittadino Marco Citterio durante il consiglio comunale.

Una prima stima delle perdite è stata comunque dichiarata dalla società che ha in gestione la struttura.
L’ammontare di queste perdite raggiunge la cifra capogiro di 900.000 euro: nel primo periodo (febbraio- maggio 2020) sono stati persi 127mila, 264mila nel secondo periodo (giugno-ottobre), 72mila nel terzo (ottobre-dicembre) e 486mila per il quarto (da gennaio ad oggi). Ecco dunque che il Comune torna ad aiutare la struttura per evitare che un servizio così importante sul territorio possa saltare. «Perdere un servizio come questo andrebbe ad abbassare sostanzialmente la qualità della vita nella nostra città - ha spiegato il primo cittadino - bisogna anche ricordare che la piscina dà lavoro a oltre 50 persone, molte delle quali residenti nel nostro comune».

Unico commento contrastante, ma utile ai fini di una buona gestione del «fondone», è arrivato dalle file dell’opposizione, con il consigliere Stefano Viganò che ha fatto notare come Sport Active ha più strutture in gestione. «Voglio sperare che questa cifra che stanziamo rimanga desinata alla struttura di Giussano senza andare a finire in un più ampio e generico calderone di fondi provenienti dai comuni dove la società controlla questo tipo di servizi», ha rimarcato.

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