La risposta per le rime alla «sparata» del leghista che vuole il Jurij Gagarin al posto del Re de Sass
Il capogruppo Gariboldi ha preso carta e penna e, in dialetto, ha «stroncato» l’idea del collega Roberto Canesi.

Che i suoi interventi appartenessero più alla sfera della fantapolitica che altro, lo ha ammesso pubblicamente lui stesso.
E settimana scorsa, in occasione dell’ultima seduta del Consiglio comunale, il rappresentante leghista Roberto Canesi non ha voluto smentirsi, uscendo di scena con una proposta che ha lasciato perplessi - e pure alquanto infastiditi - non solo i rappresentanti dell’opposizione, ma pure gli stessi suoi colleghi di partito. Togliere la statua del Re de Sass per metterne una di Jurij Gagarin.
Una proposta che ha fatto torcere il naso ai più, compreso il capogruppo in Aula del suo stesso partito, Cesare Gariboldi che gli ha (letteralmente) risposto per le rime con un componimento in dialetto monzese accompagnato da relativa traduzione.
La lunga dissertazione in Aula
«In questi cinque anni più che fare interventi di politica ho fatto interventi di fantapolitica - ha esordito Canesi (con nemmeno tanto celato orgoglio) prendendo la parola tra una dichiarazione di voto sul bilancio e l’altra - Ricordo, ad esempio, che alla proposta del consigliere Marco Pietrobon (del Pd, ndr) di installare pannelli solari a Monza, ho risposto con l’idea di piantare degli alberi per poi abbatterli e incendiarli e produrre così energia in quel modo».
Ma non solo. Il quinquennio è stato lungo e le occasioni per illustrare all’Aula le proprie opinioni (ognuna seguita da consigli concreti per metterla in pratica) non sono certo mancate. «Mi ero anche espresso contro la presenza in Prefettura di un appartamento destinato al Presidente della Repubblica, offrendomi di ospitare a casa mia Sergio Mattarella nel caso fosse venuto in visita a Monza».
Non ha mancato poi di esporre anche un’ennesima convinzione (che non strizza certo l’occhio agli amanti degli animali) riguardante il «controllo della popolazione dei piccioni che sono sempre più numerosi, sporchi e sempre meno inclini a riconoscere il dominio umano sulle specie animali», ha detto incurante delle risate e dei brusii che si sono sollevati in Aula.
Le motivazioni
E dopo il lungo preambolo, ecco che il consigliere leghista è arrivato al punto tentando di spiegare ai sempre più sbigottiti consiglieri, il motivo per cui vorrebbe che Monza eliminasse la statua del re a favore del celebre cosmonauta.
«Pur non avendo commenti sul Bilancio dico che, qualora nei prossimi anni, causa guerra, pandemia, crisi economica invasione aliena, i trasferimenti statali dovessero mancare, ecco che si dovrebbe pensare a qualcosa che permetta di raschiare qualche euro dai conti del Comune - ha affermato - Non sono mai stato un fan dello stanziamento dei soldi pubblici per la cultura quindi, visto che un buon padre di famiglia, prima di togliere il pane ai propri figli va a tagliare su cinema, teatro e videogiochi, ecco che, in caso di necessità, proporrei di massimizzare l’impatto culturale in città con poca spesa». E parla quindi di svolta storica avviando un articolato e talvolta piuttosto criptico discorso che vuole essere pacifista. «Il Re de Sass, essendo un re, era un uomo che si metteva al di sopra degli altri uomini».
Via dunque il monumento a Vittorio Emanuele II per sostituirla con l’effige (in fibra di carbonio «perché la pietra è un materiale ormai sorpassato») rappresentante di Jurij Gagarin, «non un russo, ma un abitante di questo pianeta, non un comunista ma un uomo del popolo che si è sì eretto sopra agli altri uomini, ma per portare l’umanità verso quel futuro che ora ci si sta parando innanzi. Così facendo Monza darebbe un segnale gigantesco con una minima spesa».
Un intervento che ha lasciato molti di stucco, compresi i suoi colleghi di partito con Cesare Gariboldi in testa che ha approfittato della situazione per prendere carta e penna e sfoderare la sua capacità di giostrarsi con metrica e lessico dialettale. Un componimento nel quale ha fatto emergere tutta la propria sorpresa nel constatare come l’idea di eliminare la statua del re arrivi proprio da Canesi, strenuo difensore della Lombardia e delle sue tradizioni.
La risposta per le rime alla «sparata» del leghista che vuole il Jurij Gagarin al posto del Re de Sass
«Ma con tutt i monument che g’hinn a Monscia/Propi el “Re de sass” te voeret cambiá?/L’unich monument che l’è anmò/Ciamaa cumè faseven i noster nonn!/Da ti Roberto me l’aspetavi no! /Ti che te semper purtaa innanz/La Lombardia e i soo tradizion/Te faa una proposta/Che podi minga dat rason/El “Re de sass” l’è part de Monscia,/L’è un tocch de storia, se poo minga spostà/L’è cumè se in piazza a Milan/Leven el Domm e meten una cà».
(nella foto di copertina da sinistra i consiglieri (uscenti) della Lega Roberto Canesi e Cesare Gariboldi)